Pagine

venerdì 27 maggio 2011

Referendum BUFALA: Lo spauracchio Nucleare - Terza Parte

Nella Prima parte Referendum BUFALA : ci prendono in giro e spendono i nostri soldi !!! ho parlato del quesito referendario sul Legittimo Impedimento e di come sia insensato ed inutile (oltre che economicamente gravoso) abrogare una legge che decade comunque ai primi di ottobre di quest'anno (18 mesi dall'entrata in vigore) considerato che la trafila burocratica, in caso di vittoria dei "SI", porterebbe all'abrogazione di tale legge a fine Settembre.

Nella Seconda parte Referendum BUFALA: Un buco nell'ACQUA ho parlato dei cosidetti quesiti sulla "privatizzazione dell'acqua" e di come uno di essi disincentiva gli investimenti svincolando gli aumenti tariffari a prescindere dal capitale investito mentre l'altro abroga la possibilità di aprire al mercato e quindi alla concorrenza lasciando la gestione di tutti i servizi locali di rilevanza economica  esclusivamente nelle mani dei soggetti pubblici  che spesso risultano essere carrozzoni politici utili solo per alimentare le clientele elettorali.


In questa Terza ed ultima parte vi parlerò del "Referendum sul Nucleare" anche se questo quesito con molta probabilità sarà eliminato dal Referendum a causa al Decreto Omnibus che contiene, fra l'altro, lo stop alla costruzione di nuove centrali nucleari in Italia. (1)
 
A differenza della Prima e della Seconda parte  di questo post in cui la Bufala era nello stesso quesito referendario e nelle inesattezze con cui i media ci (dis)informano, con il quesito del nucleare si va ad abrogare effettivamente la possibilità di costruire le centrali per la produzione di energia nucleare dunque la Bufala in questo caso è nella scorretta concezione del Nucleare creata dalla disinformazione atta ad accrescere la paura e lo spauracchio nucleare, unici argomenti in possesso degli anti-nuclearisti che vogliono farci vedere ogni centrale nucleare come una potenziale Bomba Atomica pronta ad esplodere e vogliono farci credere che i rifiuti (o le scorie) nucleari siano una piaga inestinguibile.

Senza soffermarsi sui benefici che l'energia nucleare porterebbe all'Italia come:

- la possibilità di produrre energia pulita  e diminuire quindi le emissioni di anidride carbonica dovuta ai combustibili fossili (vedere anche Obama ambientalista pragmatico)

- la diversificazine e la diminuzione di dipendenza energetica (soprattutto in un periodo di forti tensioni Geopolitiche)
e sorvolando anche sul fatto che ...

- l'energia nucleare è attualmete l' unica seria alternativa ai combustibili fossili dal momento che le fonti alternative e rinnovabili risultano essere insufficienti anche nella più rosea visione futura (2) (3)

- le scorie nucleari occupano volumi molto modesti tali da essere stoccati in sicurezza con relativa semplicità ed inoltre tramite il loro riprocessamento costituiscono nuovo materiale energetico ad alto potenziale

- l'energia nucleare è prodotta ed utilizzata da tutti i paesi più ricchi, industrializzati ed in via di rapido sviluppo (Stati Uniti, Regno Unito, Russia, Giappone, Germania, Francia, Canada - cioè 7 su 8 dei G8, manca solo L'Italia - ... ed ancora ... Brasile, Cina, India, Messico, Sudafrica, Corea del Sud, Belgio, Olanda, Finlanda, Svezia, Spagna, Slovenia, Repubblica Ceca, Bulgaria etc...)


... Siamo davvero sicuri che eliminando il Nucleare dall'Italia risolviamo il problema e ci mettiamo al sicuro dai tanto paventati rischi di incidenti Nucleari ed evitiamo di essere "inquinati" dalle scorie radiattive?

Mi spiace deludere gli avversori del Nucleare, ma la risposta è NO, non ci libereremmo comunque dell'eventuale rischio di incidenti (visto che tutti i paesi ai nostri confini hanno numerose centrali nucleari attive), nè dalle scorie e dal materiale nucleare (visto che le basi USA in Italia sono zeppe di testate atomiche).



A tal proposito ecco alcuni estratti di significativi articoli :

L'Italia? Un deposito Nucleare
E’ una storia nota, ma la ripetiamo, anche a costo di sembrare monomaniaci: sono centinaia gli ordigni nucleari occultati in Italia da oltre mezzo secolo e pronti ad essere utilizzati contro altre nazioni su semplice ordine Usa.
E dire che appena dieci giorni fa, il 7 febbraio, il governo e la Duma di Mosca sono tornati a chiedere agli Stati Uniti di “rimuovere le proprie armi nucleari e smantellare le infrastrutture costruite per loro nelle basi insediate in territorii straniero”. Come d’obbligo in Occidente, la notizia è stata rimossa dalle “informazioni” graziosamente donate dagli “autorevoli” media italiani, molto più interessati ad amplificare le gesta delle varie Ruby o Brenda. Una tale “rimozione” è utile a chi comanda davvero l’Italia: oltre il 70 per cento dei nostri concittadini, infatti, ignora l’esistenza del potenziale bellico nucleare sparso sul territorio italiano. E che secondo gli stessi rapporti del Pentagono è pari a “un impatto esplosivo di distruzione di oltre il 50 per cento del territorio” nazionale.
Basi di occupazione che, si badi bene, non sono soltanto quelle “tre o quattro” - Aviano, Ederle, Ghedi Torre, Napoli.. - che più o meno anche i più distratti conoscono dai tempi dell’Allied Force in Italy, ma un centinaio di più.
Come è noto - anche grazie ad una deliziosa, si fa per dire, “circolare Trabucchi” che rimuove ogni ostacolo al movimento di uomini e mezzi militari “alleati” sul nostro territorio - i piloti statunitensi possono decollare da un momento all’altro con armamenti atomici capaci di regalare agli obiettivi “ostili” decisi da Washington una forza distruttiva che moltiplicherebbe per 900 volte l’effetto prodotto, a Giappone già sconfitto, dagli Usa su Hiroshima e Nagasaki.
Si sa. Gli americani hanno il dovere di portare la democrazia, costi quel che costi. Il placet a simili “operazioni”, peraltro, è stato già scritto e ben definito dal Nuclear Posture Review del Pentagono: gli Usa non escludono la possibilità di impiegare preventivamente armi nucleari contro gli Stati da loro definiti “canaglia”. Un possibile obiettivo? Naturalmente l’Iran: un “potenziale”... Nemico Nucleare.
Ma come mai l’Italia, allora, anche per difendere la sua pace, la sua sicurezza, e non diventare a sua volta obiettivo di ritorsioni, non “restituisce agli Usa” le testate atomiche, come già fatto da Canada, Grecia, Danimarca e Islanda?
Ma perché abbiamo perso la guerra, nel 1945, e siamo tuttora loro prigionieri, siamo in cattività controllata. Elementare.

Basi statunitensi in Italia ...
(...)
Per quanto riguardale le “armi nucleari”, sono· circa cento quelle sul suolo italiano. Nonostante l’Italia abbia aderito al Trattato di non Proliferazione Nucleare, esse sono saldamente in mano statunitense con l’escamotage del sistema della doppia chiave (possesso e controllo Usa e uso solo con consenso italiano), creato per aggirare l’ostacolo del TNC che vieta la fabbricazione e detenzione di testate nucleari.
http://infotricksblog.blogspot.com/2011/04/basi-statunitensi-in-italia-occupazione.html





Nucleare: ecco perchè l'Italia non può fermarsi.
Votare contro il nucleare significa votare contro l'implementazione di una tecnologia per lo sfruttamento della forza dell' atomo che si basa su principi di funzionamento totalmente differenti da quelli implementati nelle vecchie centrali. Le vecchie centrali rimarrebbero comunque in funzione, con tutti i pericoli (ma sono scarsi anche in quel caso) che ne derivano. Non commettiate l'errore di pensare che il referendum possa allontanare le centrali che i francesi hanno costruito intorno a noi. Sapete quante sono? Tante, tantissime, più di quante possiate immaginarvi.
(...)
Le centrali di terza o meglio ancora di quarta generazione sono diverse a partire dal principio di funzionamento. Il core è progettato con la tendenza allo spegnimento. Per tenerlo acceso è necessario il continuo intervento umano. In caso di malfunzionamento o di catastrofe, la centrale si spegnerebbe senza alcun problema e non vi è modo che possa sfuggire al controllo degli operatori. Funziona tutto al contrario quindi: se l'operatore umano o i sistemi di raffreddamento funzionano, allora la reazione nucleare avviene. Se vi ne a mancare il corretto funzionamento di una qualsiasi delle parti di controllo che stanno intorno al reattore (meccanica o umana), il reattore si spegne. Niente botto, niente nube radioattiva, niente olocausto nucleare.
(...)
Un' altra informazione che sfugge ai più è la natura "pulita" delle centrali di quarta generazione. Significa che queste nuove centrali bruciano anche più del 90% del carburante fissile. Che altro? Significa efficenza elevata, ma significa anche una marea in meno di scorie. Anzi ZERO scorie. A questo punto verrebbe da dire che, pur bruciando il 90% del combustibile nucleare, una centrale nucleare di 4^ generazione produce comunque un 10% di scorie.
(...)
Ma c'è qualcosa d'altro di cui la gente non è informata. Quelli che dicono di NO alle centrali nucleari di nuova generazione sull' onda emotiva del preservamento dell'ambiente a vantaggio dei propri figli, non sanno che le centrali nucleari di 4^ generazione aiuterebbero paradossalmente a consumare le scorie nucleari prodotte dalle vecchie centrali, risolvendoci un annoso problema.
(...)
E le fonti rinnovabili? Gran cosa, si arriverà ad usare quelle un giorno, ma non oggi. Per il semplice motivo che messe tutte insieme non sarebbero capaci di fornire nemmeno la metà dell' energia che richiede il nostro stile di vita. Attenzione, sto parlando di tecnologie a disposizione e non di prototipi su carta la cui realizzazione è lungi dall' essere immediata.
Analizziamole quindi, però facendo lo sforzo di analizzarle in un contesto tutto italiano, proprio perchè i ragionamenti in linea di principio sono solo fumo:
ENERGIA EOLICA
FATTIBILITA' GEOGRAFICA: L'Italia non è l' Olanda o la Danimarca. Abbiamo certamente delle zone ventose, ma il territorio italiano non si presta in toto. Il rumore delle pale è fastidioso nelle ore notturne.
FATTIBILITA' POLITICA : l'italiano medio ha la memoria corta. Egli si è dimenticato che i primi oppositori contro l'implementazione di pale eoliche in Italia sono stati proprio i Verdi e gli esponenti della LAV.
I Verdi perchè dicevano che le esigenze di manutenzione delle pale imponevano la costruzione di strade di servizio di cemento in zone magari incluse in parchi naturali (non ho mai capito il perchè avessero scartato immediatamente l'idea di farle sterrate). Quelli della LAV perchè effettivamente le pale eoliche ogni tanto affettano qualche piccione. Sempre per ricordare la mentalità dell' italiano medio, l' Italia è il paese che ha deciso di osteggiare la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, preferendo mantenere la Sicilia in una condizione di degrado piuttosto che disturbare le fasi dell' accoppiamento delle alici.
RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA: scarso, scarsissimo. Una pala di grandi dimensioni può nella migliore delle ipotesi arrivare a rifornire di energia un quartiere.
FATTORE GREEN: elevato, una volta prodotte le pale rimangono in funzione, senza inquinare per parecchio tempo
ENERGIA IDROELETTRICA
FATTIBILITA' GEOGRAFICA: elevata: l'Italia è piena di fiumi e valli. Però per produrre tutta l'elettricità di cui abbiamo bisogno con l'idroelettrico dovremmo riempire tutti i nostri fiumi e le nostre valli di dighe di cemento.
FATTIBILITA' POLITICA: la diga va bene a tutti come soluzione, tranne agli abitanti dei paesi nei dintorni. E non hanno tutti i torti perchè in caso di cedimento strutturale dovuto per esempio ad un terremoto, l'onda di piena generata dal crollo della diga spazzerebbe tutto e tutti. Ricordate la tragedia del Vajont? http://www.vajont.net/
RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA: elevato. Le centrali idroelettriche costano tantissimo ma sono capaci di rimanere in funzionamento per più di cento anni
FATTORE GREEN: l'impatto ambientale di una diga è devastante. Intere valli vengono trasformate, tutta la fauna e la flora circostante vengono eliminate.
SOLARE
FATTIBILITA' GEOGRAFICA: buona, sopratutto al centro sud Italia.
Attenzione però, Messina non è il Sahara!
FATTIBILITA' POLITICA: elevata, tanto i pannelli li pagano i cittadini RAPPORTO COSTO/CAPACITà PRODUTTIVA: scarsissimo. Un pannello solare non è in grado di produrre nemmeno il 100% dell' acqua calda necessaria ad una abitazione con 4 persone. Nè tantomeno è in grado di produrre elettricità a sufficenza. Il concetto è bellissimo ma sino a che l'efficenza media di un pannello si attesta intorno al 15% di conversione di luce in energia, la diffusione sarà scarsa, visti anche i costi parecchio elevati (nonostante gli incentivi statali, che sono una presa per il giro, perchè i soldi dello stato arrivano sempre dalle nostre tasche).
FATTORE GREEN: medio. Una volta installati durano in media solo 15-20 anni e vanno rimpiazzati con nuovi pannelli il cui costo sia produttivo che in termini di bilancio ecologico sono elevati.
(...)


Note:
(1) Decreto Omnibus già approvato dalla Camera e promulgato dal Presidente Napolitano e di imminente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sul quale dovrà infine pronunciarsi l'ufficio centrale della Cassazione per i referendum per stabilire l'effettivo annullamento del quesito referendario.
La cosa strana è che questo invece che far esultare gli anti-nuclearisti li fa inviperire perchè dicono che sia una manovra del governo che bleffa per evitare il Referendum per poi reintrodurre l'opzione nucleare.
In realtà in qualsiasi modo venga eliminata una norma, una legge o parte di essa, sia che venga cancellata per decreto o abrogata tramite Referendum nulla vieta al legislatore di re-introdurla in futuro quindi che il nucleare sia "cassato" per Referendum o per Decreto Legge il risultato rimane lo stesso.
(2) Per approfondimenti vi consiglio il libro "TORNARE AL NUCLEARE ?" di Chicco Testa e Patrizia Feletig Dalai Editore 

Fukushima non è Cernobyl. E i morti per l’energia eolica sono molti di più
Dal ’52 ad oggi vi sono stati 63 morti per l’energia nucleare e ben 73 per l’energia eolica. La paura verso il nucleare è usata dai media e da gruppi per interessi non dichiarati. È ancora troppo presto paragonare Fukushima a Cernobyl. Intanto si dimenticano le vittime del sisma e dello tsunami.
(...)
Da 65 anni, da quando gli Stati Uniti sganciarono le bombe atomiche sul Giappone, il nucleare fa paura. Provoca quasi uguale spavento anche il nucleare per produrre energia in centrali con avanzati sistemi di sicurezza: è una paura quasi metafisica per una morte che arriva subdola e silenziosa, per gli effetti cioè delle radiazioni atomiche. Per questo, in questi casi, il richiamo mediatico ha sempre molta presa.
(...)
Ad esempio, da quando si è iniziato a produrre l’energia atomica fino ad oggi, cioè dal 1952 al 2011, le morti accertate provocate da incidenti in impianti nucleari ad uso civile sono state 63, di cui 53 (è la cifra massima tra le diverse ipotesi proposte) sono da attribuire al disastro di Cernobyl, il più grave finora verificatosi. Inoltre, in seguito a tale incidente, soffrirono di avvelenamento acuto da radiazioni, (AAR, acute radiation sickness) 237 persone in gran parte pompieri e soccorritori che concorsero a riportare l’incidente sotto controllo. La sindrome da AAR comporta un 60% di mortalità dopo 30 giorni, se al paziente si applica una terapia medica intensiva. Essa è determinata da un livello di esposizioni da 4 fino a 6 sievert (Sv). Delle 53 vittime di Cernobyl morirono di AAR 28 persone, altre 15 morirono di cancro alla tiroide, e le rimanenti altre per cause differenti. Tra i 72mila addetti impiegati nell’emergenza vi sono stati inoltre 216 decessi non tumorali per cause attribuibili all’incidente, mentre tra costoro le morti per tumore sono state (dal 1991 al 1998, considerando il periodo di latenza di oltre dieci anni) non significative, cioè in percentuali simili a quelle del resto della popolazione non direttamente esposta. Si trattò, è ovvio, di un avvenimento doloroso, che, però, va visto nel contesto della pericolosità di ogni azione umana. A titolo di paragone, ad esempio, le vittime, a partire dagli anni settanta, connesse alla produzione di energia eolica sono state, 73.

22 commenti:

  1. Questo pezzo è completamente falso e intriso di disinformazione e di mancanza di competenze sia tecniche che scientifiche, basato esclusivamente sul "sentito dire".

    "unici argomenti in possesso degli anti-nuclearisti che vogliono farci vedere ogni centrale nucleare come una potenziale Bomba Atomica pronta ad esplodere e vogliono farci credere che i rifiuti (o le scorie) nucleari siano una piaga inestinguibile".
    Niente di più sbagliato, gli argomenti in possesso degli anti-nuclearisti, per fortuna, sono molteplici. Inoltre le centrali nucleare sono potenziale bombe atomiche, non è un gruppo di persone che le rende tali. Nel territorio italiano, ad elevatissimo rischio sismico, alluvionale,idrogeologico e incendi, trovare un posto immune da queste calamità sarebbe veramente un'impresa. Ma per voi saputelli sono piccoli dettagli, avete le vostre verità già in tasca! In più le scorie radioattive, con le tecnologie attuali, non sono smaltibili, è scienza, non teorie od opinioni. In Italia, nel particolare, siamo ancora impegnati nel trovare una locazione e una messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi pre-1987, Saluggia, per esempio, non ti dice nulla? E non voglio addentrarmi nello specifico chimico-fisico strutturale e temporale delle scorie, altrimenti rischierei di annoiarti, visto anche la non competenza in materia.

    Scrivi: "la possibilità di produrre energia pulita e diminuire quindi le emissioni di anidride carbonica dovuta ai combustibili fossili"
    Energia pulita? Vuoi paragonare la produzione di CO2 (che producono persino gli alberi) e la fusione nucleare con la produzione di elementi altamente radioattivi, che da buona madre la natura ha messo lontano dagli occhi e dalle mani umane e non. Le strategie di diminuzione dell'anidride carbonica ci sarebbero e tra queste la costruzione di centrali nucleari non è prevista.

    "la diversificazine e la diminuzione di dipendenza energetica"
    L'Italia è ricca di uranio? Non lo sapevo. Dove pensi che dobbiamo andarlo a pescare? Sai che l'uranio ha già raggiunto il suo picco di produzione? Sai che è un elemento raro? Sai che è di difficile estrazione? Sai che è complicato trasportare l'uranio in giro per il mondo? Sai quanto costa l'uranio? La dipendenza energetica dell'Italia, con le conoscenze attuali ufficiali, passa per una sola strada: le rinnovabili (solare, eolico, geotermico etc.) Inoltre con la costruzione di 5 centrali si coprirebbe solo l'8% del fabbisogno energetico nazionale.

    E mi fermo qui, anche perchè non vedo le fonti dei tuoi ipotetici dati. Prima di scrivere certe cose bisognerebbe mettersi una mano sulla coscienza. Spacciare un'opinione personale, peraltro indotta (da quello che hai scritto si vede che non hai competenze in merito), come una verità appurata è terrorismo mediatico e presunzione di conoscenza.
    VERGOGNA!

    RispondiElimina
  2. La disinformazione sul nucleare è tanta ma non si trova certo in quest'articolo piuttosto forse nel tuo ardito commento.
    Inanzitutto mi accusi di basarmi sul "sentito dire" e di esprimere la mia opinione personale quando invece il post è zeppo di riferimenti alle fonti da cui ho attinto le informazioni ma forse il pregiudizio con cui hai letto l'articolo ti ha offuscato la vista. Anzi è nel tuo commento che non vedo alcun riferemento, ma vediamo una cosa alla volta.

    Che le fonti di energia alternativa non possono soddisfare il fabbisogno di energia e che quindi bisognerà investire sul nucleare non l'ho detto io ma il Presidente degli Stati Uniti Obama.
    Ecco le fonti:
    http://blog.forumnucleare.it/top-stories/perche-per-obama-nucleare-fa-rima-con-energie-pulite-invece-in-italia-e-considerato-ideologia/

    http://www.energiaspiegata.it/nucleare/521-nucleare-usa-obama-ambientalista-pragmatico

    Che gli unici argomenti in possesso degli anti-nuclearisti sono le centrali pronte ad esplodere e le scorie pronte a far diventare fluorescente l'ambiente circostante me lo hai confermato tu che prima hai detto "gli argomenti in possesso degli anti-nuclearisti, per fortuna, sono molteplici" e poi hai detto "le centrali nucleare sono potenziale bombe atomiche"
    .. ed ancora... "In più le scorie radioattive, con le tecnologie attuali, non sono smaltibili" ....

    Insomma quello che avevo detto io!!! unici argomenti Bomba e scorie.

    Ma andiamo avanti: "Nel territorio italiano, ad elevatissimo rischio sismico ..." corretto ma mi sembra che ci siano altri paesi nella stessa condizione di rischio sismico che convivono con centrali nucleari. Il Giappone per esempio molto più a rischio sismico dell'Italia cconta da decine di anni sul suo territorio ben 56 centrali nucleari ... ed ora non mi venire a parlare di Fukushima perché trattasi di una centrale nucleare di seconda generazione ben diversa da quelle che sarebbero costruite in Italia di terza e/o quarta generazione.
    Per le differenze in questione ti suggerisco il seguente link:
    http://www.enea.it/it/enea_informa/incidente-nucleare-a-fukushima/le-differenze-fra-i-reattori-di-fukushima-e-i-reattori-di-iii-generazione-avanzata

    A proposito di scorie ti consiglio di leggere invece:

    http://blog.forumnucleare.it/sicurezza-2/perche-le-scorie-sotto-controllo-fanno-piu-paura-dei-rifiuti-tossici-industriali/
    e
    http://blog.forumnucleare.it/top-stories/nucleare-spiegato-a-chi-ha-fretta-le-scorie/

    "L'Italia è ricca di uranio? Non lo sapevo. Dove pensi che dobbiamo andarlo a pescare? Sai che l'uranio ha già raggiunto il suo picco di produzione? Sai che è un elemento raro? … "
    QUESTA E' DAVVERO GROSSA !!!

    L'uranio è un metallo relativamente comune sulla terra, presente sia nelle rocce, sia in acqua di mare semmai il problema potrebbe essere legato ai costi di estrazioni, in ogni caso concentrazioni economicamente interessanti di uranio sono piuttosto comuni e geograficamente non ristrette a specifiche regioni del pianeta come invece per il petrolio.
    Ecco la fonte: http://blog.forumnucleare.it/economia/luranio-ha-i-giorni-contati/
    Infine giusto per dare due numeri sull'insufficienza delle rinnovabili:
    http://blog.forumnucleare.it/ambiente-2/la-piu-bella-della-settimana-21/
    http://blog.forumnucleare.it/notizie/il-pianeta-avra-bisogno-di-energia-nucleare/
    Spero di averti fornito abbastanza fonti a supporto dei miei dati e senza fare "terrorimo mediatico" ne offendere nessuto ti dico in coscienza che prima di dire a qualcun'altro di VERGOGNARSI forse dovresti fare un esame di coscienza tu stesso.

    RispondiElimina
  3. Obama è un uomo di scienza? Non lo sapevo! Comunque se l'ha detto lui ci possiamo credere...
    Questo non è un problema ideologico ma di civiltà. Per parlare di queste cose serve gente preparata, persone con studi scientifici specifici alle spalle, e non marionette politiche che fanno il buono e il cattivo tempo di lobbies internazionali.
    Inoltre ho notato amaramente che cinque link su sei sono del Forum Nucleare, il che è tutto dire, da risposta a quasta specie di articolo farcito di luoghi comuni e ignoranza in materia.
    Il FN non è una fonte scientifica ma un sito di propaganda pro-nucleare. Io volevo avere le fonti scientifiche, gli studi, le ricerche e parole di autorevoli scienziati dati alla mano.
    Volevo sapere: sei un tecnico? Un fisico? Un chimico? Un ingnegnere? Perchè c'è differenza tra lo scrivere di politica e lo scrivere di scienza. Qua tale differenza non c'è e purtroppo non sei l'unico a scrivere queste cazzate. Io sono un ingegnere e nel tuo articolo di scientifico non c'è nulla. E' solo propaganda, della peggior specie, perchè scopiazzata dal Forum Nucleare di Chicco Testa.

    Questo modo di fare informazione è vergognoso.
    Sappi che sei malinformato, per il bene tuo e di tutti i tuoi lettori, taci su argomenti in cui non hai competenza. In questo modo favorisci la diffusione di falsità e menzogne. Ne abbiamo fin sopra la testa di cotante boiate. BASTA!

    PS: Non c'è l'ho con te come persona ma devi sapere che quello di cui scrivi non lo conosci, non fidarti di quel che leggi in quei blogghetti di propaganda. Ti chiedo umilmente scusa se nello scrivere sono rude, ma la rabbia ribolle dentro. Ho studiato tanti anni e continuo a farlo anche ora, che potrei farne a meno, e leggere queste cose fa male. Ho figli, lo faccio per loro, nulla di più.

    RispondiElimina
  4. Caro Anonimo Ingegnere,
    Obama non sarà un uomo di scienza ma dubito che faccia dichiarazioni dicendo la prima cosa che gli passa per la mente, nel suo staff ha esperti in materia e uomini di scienza che lo consiglieranno o credi che i discorsi se li scrive da solo? Che ci siano lobbies internazionali con interessi in campo energetico questo è ovvio ma dubito che sia tutte pro-nucleare ... ci saranno pure lobbies i cui interessi sono legati al petrolio o sbaglio? Quindi chi ti dice che chi si straccia le vesti e critica il nucleare non sia una "marionetta politica" che fa gli interessi delle lobbies petrolifere?

    Se ognuno parlasse solo di quello che sa, sai che silenzio ... ma purtroppo questo silenzio non c'è ed ognuno si sente in dovere di propagandare le proprie idee ... io almeno espongo il mio punto di vista dopo essermi informato e fornendo le fonti su cui ho costruito tali idee. Tu dici di essere un ingegnere ma a parte criticare le mie idee, bollare le mie fonti come propaganda, offendere me e tutti quelli che provano ad informarsi e dire la loro non mi sembra che parli di cose scientifiche.

    Allora Ingegnere ILLUMINAMI:
    - Allo stato attuale le fonti di energia rinnovabili possono soddisfare da sole il fabbisogno di energia italiano?

    - Quando i combustibili fossili inizieranno ad esaurirsi e i prezzi schizzeranno alle stelle come fronteggeremo la cosa?

    - Tutti i più grandi paesi industrializzati ed in rapido sviluppo producono energia elettrica dal nucleare, siamo noi italiani gli unici furbi?

    - E' vero o non è vero che tutto il confine nord italiano è pieno di centrali nucleari e che quindi in caso di incidente subiremmo tutte le conseguenze senza ricavarne alcun beneficio? (tra l'altro l'Italia compra energia elettrica prodotta da centrali nucleari francesi)

    Illuminami ed informami dal tuo alto piedistallo e dici qualcosa di concreto perchè fino ad ora ho sentito solo aria fritta e critiche sterili forcite di parole volgari ed insulti gratuiti, ma d'altra parte quando non ci sono argomentazioni serie alzare la voce è l'unico modo per farsi sentire.

    Io non sarò un ingegnere ma so esporre un argomento senza essere scurrile, so accettare le critiche se supportate da fatti ed anche se sono arrabbiato (o la rabbia ribolle dentro come dici tu) so sostenere uno "scontro" di opinioni senza trascendere nel volgare. Quindi non ti conosco come ingegnere, ma dal punto di vista umano sei molto limitato e supponente.

    RispondiElimina
  5. Quello del nucleare sembra proprio uno di quegli argomenti fatti apposta per creare un bipolarismo estremista ed inconciliabile nell'opinione pubblica, come ad esempio quello delle scie chimiche.
    Non mi meraviglia che discussioni su questi argomenti portino presto a esacerbazioni.

    Proverò a rispondere io alle tue domande, nell'ordine in cui sono poste:

    - Allo stato attuale le fonti di energie rinnovabili non possono (perché non lo fanno) ma potrebbero, ove sfruttate, soddisfare tuto il nostro fabbisogno energetico: le tecnologie esistono, basta solo la volontà politica.
    Dal sole il nostro Paese è benedetto (è o non è "il Paese del Sole"?), soprattutto nelle giornate prive di irrorazioni aeree, di vento ne abbiamo più dell'Olanda in quanto siamo ricchi di gole che lo incanalano e lo potenziano e di andamenti altimetrici che generano correnti termiche, assenti nei Paesi Bassi. Abbiamo perfino una differenza di livello tra il Mar Tirreno e quello Ionio che genera una corrente costante che potrebbe essere sfruttata per la produzione di energia.

    - Lo spauracchio dell'esaurimento dei combustibili fossili è stato già sdoganato dopo il 1973 al tempo dell'austerity, che forse non ricorderai, caro Info Tricks: in realtà di petrolio nei giacimenti CONOSCIUTI ce n'è (purtroppo) per altri 10.000anni all'attuale velocità di sfruttamento.
    Ma l'Opinione Pubblica ha la memoria corta.
    Ad ogni modo, anche se dovesse finire veramente, sappiamo abbastanza sulla sua origine abiotica per potercelo produrre in pochi minuti a partire da rifiuti...
    Tutto questo non esclude aumenti dei prezzi (non dei costi) reiterati per cause diverse.

    - Tutti i più grandi Paesi che producono energia (anche) dal nucleare "caldo" non costruiscono più centrali atomiche da anni e rimpiazzano quelle in dismissione con altre tecnologie.
    Come Paese "nucleare" arriviamo tardi, per fortuna e possiamo far tesoro degli errori altrui.

    - In realtà, di centrali atomiche prossime ai nostri confini ce ne sono (per il momento ma non all'infinito, vedi sopra) più che altro in Francia ed in Slovenia: meglio per noi, a scanso di equivoci, che rimangano al di là dei confini che al di quà!
    Tra noi e la Francia (e non solo) ci sono le Alpi, nessuna condivisione significativa di patrimonio idrico e non ci sono venti dominanti in direzione O>E.
    Dalla Slovenia invece, ogni tanto arriva la Bora...
    Un piano di sfruttamento, anzi di RECUPERO, delle energie rinnovabili potrebbe affrancarci anche dall'acquisto di energia "atomica" dalla Francia che, tra l'altro, prima o poi non ne produrrà più.

    Il punto, comunque, non è che le centrali siano potenziali bombe ma che producono energia elettrica SOLO come parziale recupero economico a costi inaccettabili e non competitivi con altre tecnologie.
    In realtà, tali centrali sono progettate e costruite principalmente per la fabbricazione di plutonio, elemento utile ESCLUSIVAMENTE ada applicazione militari e geoingegneristiche, NON per produrre energia ad uso civile.

    Inoltre va detto che NON ESISTONO CENTRALI ATOMICHE "DI IV GENERAZIONE", a sostenerlo è un fisico e non... un ingegnere!
    Riporto il link dell'articolo pubblicato nel mio blog:
    http://infoarchivio.blogspot.com/2010/01/non-esistono-centrali-nucleari-di.html

    Complimenti per il blog, dal quale ho intenzione di attingere qualche interessante articolo, col tuo permesso.

    RispondiElimina
  6. @Tommy: Anche se non condivido alcune cose che hai detto (o meglio le mie fonti sono in disaccordo con alcune affermazioni) apprezzo e rispetto il tuo punto di vista. Anzi mi piacerebbe approfondirlo, quindi se hai dei riferimenti o delle fonti a supporto delle tue parole mi piacerebbe leggerle (anche via email). Soprattutto le affermazioni che mi lasciano perplesso sono due:
    1) le fonti altenative da sole basterebbero a soddisfare il fabbisogno energetico (paesi come la Germania che hanno investito molto di più di noi mi risulta che producono solo il 10% della loro energia con fonti rinnovabili)
    2)il petrolio non ha raggiunto (o non stà per raggiungere) il picco di produzione e ne avremo ancora per 10.000 anni.
    Prendi pure qualsiasi articolo ritieni interessante dal mio blog, la cosa non può farmi che piacere.

    RispondiElimina
  7. ok grazie

    1) le fonti alternative non avrebbero alcun problema a soddisfare il nostro fabbisogno per il semplice motivo che il sole ci regala - a fondo perduto - circa 200W/mq di cui noi con i pannelli solari al silicio riusciamo a recuperare mediamente un incoraggiante 15% che significa 30W. Pare che i pannelli basati su speciali polimeri ne riescano a recuperare circa il doppio ma a questo punto si tratta solo di sapere/decidere quanti mq destinare al fotovoltaico ed in quale percentuale affidarne la produzione d'energia: lo stesso Rubbia prima di essere scacciato dall'Italia calcolò che destinando al fotovoltaico in Italia complessivamente un'area simile alla superficie della provincia di Latina si sarebbe coperto TUTTO il fabbisogno nazionale d'energia elettrica.
    Adesso è a capo con pieni poteri del progetto spagnolo del fotovoltaico.

    Da tener conto che impianti del tipo eolico e fotovoltaico, già in partenza vengono concepiti e dimensionati per offrire la loro convenienza minima funzionando a pieno regime per almeno un terzo della giornata ovvero 8h su 24 di sole o di vento.
    Ogni minuto in più è tutta energia che si può immagazzinare - ove possibile - o vendere.
    Se invece l'impianto è concepito già in partenza per produrre energia in maniera significativamente superiore a quella sfruttata, sono sufficienti anche meno di 8h al giorno di "buon" funzionamento.

    Fondamentale ma sottaciuto vantaggio delle energie alternative (compresa la fusione fredda) è quello di poterle produrre sul luogo di utilizzo con generatori relativamente piccoli ed economici evitandone il trasporto attraverso elettrodotti che, oltre ad impattare sull'ambiente, sono causa diretta della dispersione per resistenza elettrica e quindi calore, di circa il 30% dell'energia trasportata.
    Come dire che se non sono costretto a trasportare energia da un capo all'altro del Paese mi basta produrne il 30% in meno e la percentuale di rinnovabili sul totale aumenta di conseguenza.

    La Germania è all'avanguardia in Europa in quanto i Verdi tedeschi sono veramente "verdi" e non esteti rossastri come i nostri... ha bloccato da tempo qualsiasi progetto nucleare e destina sempre più risorse alle fonti rinnovabili: adesso è il 10% (ma mi pare un pò di più, circa il 16%) ma è un dato da aggiornare continuamente.
    Risale al 2005 la notizia del sorpasso delle rinnovabili (in toto) sul nucleare in Germania (http://www.enerpoint.it/news/news_show.php?id=320)

    Non ho altri links a portata di mouse ma potrò fornirteli tempo permettendo: in questi ultimi tempi non sto neanche più aggiornando il mio blog.

    2) Sono decenni (se non da più di un intero secolo) che non si fa altro che scoprire nuovi giacimenti e sfruttarli oppure ritapparli per sfruttarli in seguito e la produzione di petrolio non dipende dalla consistenza dei giacimenti (in quanto immensamente superiore a qualsiasi esigenza attuale) ma dal rapporto esistente tra domanda e produzione in ragione dei costi estrattivi (estrarre greggio dal fondo del mare costa più che estrarlo dalle pianure del Texas) e dal prezzo a cui si vuole venderlo.
    Quindi da fattori che hanno ben poco a che vedere con la disponibilità della risorsa.
    Il mitico "picco di produzione" dipende solo dalla portata e dal numero delle singole istallazioni estrattive e dalla convenienza o meno di costruirne altre: è un'invenzione degli economisti, non certo degli ingegneri minerari.

    A proposito della disponibilità, pare che tutto l'uranio stimato presente sulla Terra possa bastare tutt'al più per altri 50 anni all'attuale velocità di sfruttamento... .
    Ciò significa che se il mondo intero si dovesse convertire tutto al nucleare "caldo", in pochissimo tempo rimarrebbe... senza benzina! :-)

    RispondiElimina
  8. Interessante punto di vista, lo prenderò come spunto per documentarmi più approfonditamente. Per quanto riguarda l'uranio credo si possa fare lo stesso discorso che fai per il petrolio, quindi non sarebbe un problema di disponibilià ma di costi di estrazione dal momento in cui l'uranio è relativamente comune su tutta la terra. Comunque il discorso su petrolio e uranio lascia il tempo che trova se con opportuni investimenti potremmo ricavare l'energia di cui abbiamo bisogno dalle fonti rinnovabili è chiaro che bisognerebbe insistere su quello. A questo punto semmai il problema rimane legato agli interessi economici che potrebbero favorire gli investimenti in talcune "tecnologie" a discapito di altre (anche se più convenienti e pulite).

    RispondiElimina
  9. Ho effettuato qualche ricerca sullo sviluppo delle Fonti rinnovabili ma al di là delle promesse e delle aspettative non sembrano attualmente essere una seria alternativa ai combustibili fossili. Inoltre spesso parlando di rinnovabili si confondono kW (Potenza) e kWh (Energia) il che travisa decisamente i dati.

    Fonte: http://blog.forumnucleare.it/ambiente-2/i-numeri-sui-combustibili-fossili-quelli-dimenticati-dalla-favola-ambientalista/comment-page-1/#comment-36937

    Forse però investendo di più nella ricerca e nello sviluppo le rinnovabili potrebbero arrivare ad essere una valida alternativa a tutti gli altri metodi di produzione di energia (ce lo auguriamo tutti), ma intanto gli investimenti non sembrano andare in tale direzione purtroppo ed è di qualche giorno fà la notizia che l'Arabia Saudita (di certo baciata dal sole più dell'Italia) ha in progetto di costruire 16 reattori nucleari nei prossimi 20 anni segno della scarsa fiducia nelle rinnovabili o più semplicemente che gli interessi economici non si conciliano con gli interessi ambientali.

    Fonte: http://www.focusmo.it/nucleare/10747-arabia-saudita-16-reattori-nucleari-entro-20-anni.html

    RispondiElimina
  10. Caro info Tricks,
    la Spagna che da dieci anni sta investendo in ricerca e sviluppo HA APPENA SUPERATO LA SOGLIA DEL 35% DEL FABBISOGNO ENERGETICO NAZIONALE dovuto al fotovoltaico (non ti cito i dati sull'acqua calda,che sono comunque notevoli) e per giunta un altro 14% del fabbisogno lo recupera dall'eolico. Dunque attualmente la Spagna ottiene un 50% del fabbisogno energetico da rinnovabili.

    http://sorgenia.wordpress.com/2011/01/24/spagna-a-un-passo-dal-traguardo-fissato-dallunione-europea-per-il-2020/

    Negli stessi dieci anni, non avrebbero neppure finito UNA centrale nucleare.

    Non uso l'argomento della bomba, ma i seguenti:

    1 - l'uranio è una risorsa minerale, scarsa checchè tu dica, e inevitabilmente soggetta ad esaurimento.

    2 - La produzione di energia attraverso centrali nucleari produce scorie di difficile e pericoloso stoccaggio. Scientificamente un problema irrisolto.

    3 - la costruzione di una centrale nucleare impiega tra i 10 e i 15 anni, costa moltissimo e ha una vita di circa 50-60 anni. Dopo va smantellata.

    4 - una centrale fotovoltaica è costruibile in 15-20 MESI (vedi Rubbia in spagna Centrale Andasol 1,2 e 3) a parità di rendimento energetico.

    Mi spieghi perchè dovremmo assumerci un rischio, che seppur minimo esiste, e il tutt'altro che minimo problema delle scorie?

    A fronte di quale guadagno?
    sinceramente

    RispondiElimina
  11. I tuoi argomenti sono molto interessanti, ma riguardo alla Spagna non è tutto oro quello che luccica, infatti ho trovato alcune problematiche che stridono con la rosea posizione della Spagna nei confronti delle rinnovabili da te descritta, come esempio la riduzione dei sussidi, i licenziamenti di massa, la sempre crescente dipendenza dal gas naturale, l’aumento dei prezzi dell’elettricità, l’incremento della capacità di due reattori nucleari ad Almaraz di 70 MW, che lascia molti dubbi sulla reale possibilità di uscire dal nucleare senza considerare una presunta bolla speculativa all'orizzonte ...
    ecco alcune fonti:
    http://www.viadalvento.org/estero/con-la-crisi-scoppia-la-bolla-delle-rinnovabili-spagnole-e-torna-il-nucleare/

    http://www.tuttogreen.it/incentivi-e-energie-rinnovabili-in-spagna-allavanguardia-ma-tira-aria-di-bolla-speculativa/

    http://www.viadalvento.org/analisi-energetica/testa-sulle-rinnovabili-in-spagna/

    RispondiElimina
  12. Può darsi che la Spagna abbia i suoi problemi,come tutti, ma il mio discorso non era un invito a imitare la Spagna .

    Semplicemente ti chiedo: una volta accertata la possibilità economica e tecnica, oltra alla concreta realizzabilità, di ingenti produzioni energetiche rinnovabili, prive di emissioni e di scorie, oltre che di altri rischi più potenziali, quale guadagno ulteriore ci potrebbe dare il nucleare?

    Uno dei più forti argomenti dei nuclearisti, l'unico da un certo punto di vista, che renderebbe il nucleare ragionevole è quello che sostiene che le rinnovabili sono ancora acerbe e non incidono nella produzione di energia.

    Dimostrato che questo è falso, cosa rimane?

    Se a un forte impegno nelle rinnovabili, fosse dato impulso ad un altrettanto forte impegno nella riduzione degli sprechi energetici a cominciare dagli uffici pubblici (che disperdono ili 70% dell'energia che consumano) fino ad una rigorosa regolamentazione delle nuove costruzioni e delle ristrutturazioni private, probabilmente in una ventina d'anni saremmo indipendenti energicamente. Diciamo 30, visto che siamo l'Italia.

    Dunque, quale argomento rimane in piedi a sostegno di una tecnologia costosa, inefficiente e pericolosa nei suoi processi diretti e indiretti?

    non è una domanda retorica, spero in una risposta.
    sinceramente,saluti

    Rubbia e il solare accumulabile. Un'innovazione italiana.
    http://www.youtube.com/watch?v=Hk40b8tDGBM&feature=related

    RispondiElimina
  13. Posso essere daccordo con te che con forti ed opportuni investimenti le fonti di energia rinnovabili pur producendo un energia non costante (le giornate di sole e vento variano da anno in anno) potrebbero in linea teorica (visto che in pratica ancora non lo sono) arrivare ad essere una valida alternativa a tutte le altre fonti di energia. Purtroppo però la rinuncia all'opzione Nucleare non significherebbe automaticamente e necessariamente investire in modo serio nelle rinnovabili (visto proprio che siamo in Italia come dici tu), ma si correrebbe il rischio di favorire ed incrementare la produzione di energia da fonti fossili.
    Inoltre il Referendum sul nucleare adesso ha perso ogni significato perchè se prima della LEGGE 26 maggio 2011 , n. 75 aveva un suo senso e ci chiedeva di essere favorevoli o contrari alla costruzione di centrali Nucleari per la produzione di energia elettrica sul territorio nazionale, ora che la Legge citata cancella tale eventualità e con il referendum ci viene chiesto di abrogare il comma 1 e 8 dell'art. 5 del DL 34/2011 che in poche parole dicono al comma 1: "Al fine di acquisire ulteriori
    evidenze scientifiche, (...) non si procederà alla definizione e attuazione del programma di
    localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale
    di impianti di produzione di energia elettrica nucleare"
    (questo non vuol dire che si farà in seguito)

    ed ancora al comma 8 "Entro dodici mesi (...) individua le priorita' e le misure necessarie al fine
    di garantire la sicurezza nella produzione di energia, la
    diversificazione delle fonti energetiche e delle aree geografiche di
    approvvigionamento, il miglioramento della competitivita' del sistema
    energetico nazionale e lo sviluppo delle infrastrutture nella
    prospettiva del mercato interno europeo, l'incremento degli
    investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico e la
    partecipazione ad accordi internazionali di cooperazione tecnologica,
    la sostenibilita' ambientale nella produzione e negli usi
    dell'energia, anche ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad
    effetto serra, la valorizzazione e lo sviluppo di filiere industriali
    nazionali.
    (il che potrebbe tranquillamente riguardare le fonti rinnovabili).

    Dunque che senso ha votare SI e abrogare questi 2 comma? ... solo una strumentalizzazione politica ...

    RispondiElimina
  14. Non mi stai rispondendo, perdonami.
    Se è possibile che l'ambito delle rinnovabili non venga sviluppato in modo serio, è ancora più a rischio quello del nucleare.

    Come sai, quanto più aumenti la concentrazione di soldi e di interessi, tanto più le infiltrazioni politiche e criminali diventano possibili.

    Il nucleare, in italia, aldilà di qualunque ragionamento energetico, è CRIMINOGENO.
    Troppi soldi, pochi controlli esterni.
    La vicenda Bertolaso+cricca non ha insegnato niente?

    Le rinnovabili avrebbero una maggiore protezione dai grandi gruppi, per il semplice fatto di doversi radicare nel luogo di sfruttamento e dunque di concretizzarsi in piccoli e medi investimenti dispersi, non centralizzati.

    E' vero, il solare è incostante come fonte di energia.Ma non c'è solo il solare.
    E comunque,questo è un limite della conoscenza attuale.
    Nel link postato sopra, Rubbia ha trovato il modo di accumulare per 8 ore il calore ottenuto dal solare, attraverso una soluzione di sali riscaldati a 500 c°. Dunque "ricerca e sviluppo" è la soluzione.

    Inoltre non è lontano il momento in cui dovremo rivedere certi modelli di sviluppo, che sono nati a inizio '900, proprio sull'assioma dell'energia sempre disponibile a buon prezzo.

    I modi esistono, la volontà politica...non ancora?

    e arriviamo alla strumentalizzazione politica, come dici tu. Io dico: sì, è ANCHE, una questione politica.

    Mettiamo che l'abrogazione dei commi non porti all'impossibilità legislativa di fare centrali nucleari. E allora?

    Quale politico, si autodistruggerà la carriera riproponendole DOPO un referendum?

    Certo che è strumentalizzato e meno male!

    Che sia ben chiaro l'orientamento della gente, che è contrario e lo sanno tutti. Se risulterà chiaro a sufficienza, forse comincerà a formarsi (per necessità e non per virtù) qualla volontà politica di cui sopra!

    E se qualche partito ci ha fatto la sua partita politica, bene mi sembra che sia più che lecito che ci guadagni...

    E in tutto questo, una o dieci centrale nucleari costruite in dieci o quindici anni, espropriando i terreni, con l'esercito a bastonare i cittadini che protestano...che vantaggio porta?

    te lo chiedo per la terza volta, com'è che il nucleare è diventato un'opzione migliore delle altre?
    In base a cosa?

    Se ci sarà un investimento in ricerca sui materiali e sulle tecnologie, tra 10 anni le rinnovabili saranno un'altro universo.

    E lo saranno comunque, ma dovremo pagare lautamente ditte tedesce, statunitensi e cinesi per sfruttarle...

    ...mentre noi staremo finendo di costruire una centrale che brucia combustibile nucleare per far bollire l'acqua!

    a me sembra una paurosa minchiata, da ogni lato la guardi.
    saluti

    RispondiElimina
  15. Rispondo subito alla tua domanda:
    In un mondo perfetto sarebbe corretto investire nella rinnovabili (anche alla ceca) anzichè nel Nucleare ma perchè questo non avviene? Forse più della volontà politica sono gli interessi economici che mancano, infatti proprio come dici tu nell' "affare rinnovabili" entrerebbero i piccoli e medi gruppi non centralizzati ed io ho da tempo smesso di credere alle favole in cui il politico di turno (di destra, sinistra o di qualsiasi altro schieramento) possa indirizzare gli investimenti energetici in barba agli interessi dei "grandi gruppi".

    Quindi il Nucleare non deve essere visto come antagonista delle rinnovabili (le quali per puri interessi economici potrebbero non affermarsi mai), ma nella funzione di limitare la produzione di energia dai combustibili fossili che oltre ad inquinare sono soggetti alle più svariate speculazioni geopolitiche (come ad esempio le tensioni nelle ex Repubbliche sovietiche e Guerra in Libia).

    Tornando al Referendum Ex-Nucleare il problema è che dopo l'approvazione del Decreto Omnibus che ha cancellato tutti i riferimenti di legge che si volevano abrogare con il Referendum, il questito referendario è stato modificato ed ora si vanno ad abrogare il comma 1 e 8 dell'Art. 5 del DL 34/2011 che recitano (comma 1) "...NON si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare. " e (comma 8) "...si individueranno le priorità e le misure energetico al fine di garantire la sicurezza nella produzione di energia, la diversificazione delle fonti energetiche ... l'incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico ... ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ..."

    quindi non solo non si parla di proliferazione Nucleare (NON SI PROCEDE ...) ma si tagliano anche gli investimenti alla ricerca e lo sviluppo delle rinnovabili (... l'incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico ... ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ..." )

    Infine sulla strumentalizzazione politica che si stà facendo di questi Referendum e sul fatto che tu sembri favorevole proprio non posso essere daccordo.
    Non si possono prendere in giro milioni di Italiani spingendoli a votare un referendum completamente svuotato da ogni significato con l'unico scopo di abbattere l'avversario politico democraticamente eletto.
    Saluti

    RispondiElimina
  16. Tu scrivi:
    “il Nucleare non deve essere visto come antagonista delle rinnovabili (…), ma nella funzione di limitare la produzione di energia dai combustibili fossili che oltre ad inquinare sono soggetti alle più svariate speculazioni geopolitiche (come ad esempio le tensioni nelle ex Repubbliche sovietiche e Guerra in Libia)”

    Ma certo che è un antagonista: i petrolieri hanno preso quasi il 90% dei fondi pubblici CIP6 destinati a sviluppare le rinnovabili! Succederebbe esattamente cosi, di nuovo…lo sappiamo benissimo, no, come funziona l’Italia?

    Inoltre:
    “Riserve globali di Uranio
    Quasi il 90% dei minerali contenenti uranio utilizzabile è concentrato in soli 10 paesi :
    1. Australia 1143000 Tonnellate
    2. Kazakhstan 816099
    3. Canada 443800
    4. USA 342000
    5. South Africa 340596
    6. Namibia 282359
    7. Brazil 278700
    8. Niger 225459
    9. Russia 172402
    10. Uzbekistan 115526

    L'italia ha giacimenti per 6.100 tonnellate, sufficienti ad alimentare per 30 anni UNA sola centrale EPR, quindi il nucleare è inadatto a sviluppare indipendenza energetica in Italia e nella maggior parte degli altri paesi.”

    Fonte: http://www.energoclub.it/doceboCms/page/34/Fonti_primarie_Nucleare.html

    Dunque per la maggior parte Ex URSS e Africa, con i problemi politici conseguenti. E anche questo argomento non c’è più.

    Abbattere un “avversario democraticamente eletto”? ma parli per slogan?
    A me non frega niente di Berlusconi, ci fosse D’Alema sarei anche più incarognito!
    Voglio solo che milioni di italiani, come dici tu, si ESPRIMANO nettamente su un argomento importante, che li riguarda.
    E poi che i politici ci provino a giostrare sui commi…quando l’85% degli italiani si sarà espresso CONTRO il nucleare.
    Io voglio un immenso sondaggio d’opinione, non l’abrogazione di un comma inutile. Che democrazia è quella in cui siamo chiamati ogni 5 anni a fare una croce su un simbolo? E vedere ogni manifestazione civica di dissenso trattata da sovversione?
    Bene, vediamo se dopo un sovversivo referendum potranno andare ancora a dire, come ho sentito, che “gli italiani sono favorevoli, tranne alcune frange di estremisti”.

    L’ argomento E-E (rinnovabili-nucleare) che usa Testa e che usi anche tu è, perdonami, una buffonata propagandistica:
    che parallelo c’è tra una tecnologia innovativa, in forte crescita, che sfrutta risorse nazionali pressochè illimitate e gratuite, prive di rischi ecologici, sanitari e politici e un’altra tecnologia vecchia, rischiosa in ogni parte del processo, dimostrabilmente dannosa se non succedono incidenti e disastrosa se ne succedessero, produttrice di enormi problemi tecnici, sanitari, logistici,ecologici, politici (dalle scorie, ai terremoti, alle mafie nella gestione, al terrorismo).

    Tutto per ottenere tra 20 anni (forse) un 3-5% di energia in più? Quando si può ottenerne in meno tempo e ad una frazione del costo un 30% dal solare e risparmiarne un altro 30% dagli sprechi industriali ed edilizi con poche migliaia di euro di interventi, grazie a know how che già disponiamo?

    Che ragionamento è? Che parallelo è dire facciamo “le une e le altre”? L’onesta intellettuale dov’è?

    Il nucleare è una porcata che ha come unico scopo quello di buttare montagne di soldi pubblici ed europei a privati collusi e organizzazioni criminali.
    Non c’è alcuna giustificazione economica, energetica, logica, politica se non questa.

    Sii onesto. Se sei contrario, vai a votare e scrivi NO.
    Ti rispetterei

    RispondiElimina
  17. Non sono d’accordo e probabilmente anche continuando a discutere all’infinito non troveremmo mai un punto d’incontro … inoltre ti ripeto che i discorsi sul Referendum Ex-Nucleare sono superflui dal momento in cui il quesito praticamente non esiste più ed anzi tramite il “nuovo quesito” si stà perpetrando un inganno a danno degli elettori i quali se non si documenteranno a dovere, andranno a votare credendo di votare contro il nucleare ed invece voteranno contro la possibilità di incrementare gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo anche delle ENERGIE RINNOVABILI (http://infotricksblog.blogspot.com/2011/06/nuovo-referendum-nucleare-ennesima.html) e questa è una cosa GRAVISSIMA di cui tutti i Media mainstream (di qualsiasi colore politico) si stanno rendendo complici non parlandone.
    Ma tu l’hai letto bene il comma 8 art. 5 della 34/2011??? Sei nettamente e giustamente a favore delle Rinnovabili ma sei pronto a boicottarle pur di dare un segnale politico … contento tu …
    Concludo dicendo che non andrò a votare a questi Referendum perché non intendo partecipare ad una FALSA, non voglio farmi prendere in giro dai politici e (perché no) non voglio contribuire con il mio voto al raggiungimento del Quorum su quesiti che ritengo inutili ma soprattutto dannosi (per i motivi che ho descritto nei precedenti post).
    Un Saluto

    RispondiElimina
  18. I motivi che elenchi sono risibili: non penserai che la legislazione in merito alle energie rinnovabili e all'innovazione sia ristretta in due commi?

    Ma ti prego, che argomento assurdo...ci sono almeno una decina di leggi diverse, dagli anni 90 in poi!

    Spero comunque avrai notato che non sei mai, dico mai, riuscito a opporre un argomento ai miei.

    Passi la diversa valutazione sociale e politica dei referendum. Ma sul nucleare, o non hai capito nulla, o sei informato male.

    Altrimenti, in quattro diverse risposte un argomento solido l'avresti fornito.
    E non l'hai fatto.

    Per farlo devi solo dire se sei favorevole al nucleare e perchè. Tenendo conto, auspicherei, della discussione sopra.

    buon divertimento al mare settimana prossima
    ti saluto.

    RispondiElimina
  19. In ogni caso sei daccordo con me che il cosidetto Referendum sul Nucleare non tratta più minimamente della Produzione di Energia Nucleare ??? Basta saper leggere ... si può discutere di cosa tratta, ma di certo non tratta di NUCLEARE ...

    Detto questo ti faccio notare che le mie motivazioni pro-nucleare le ho scritte nel post è in quasi tutti i commenti precedenti quindi o sei distratto o i tuoi pregiudizi sono tali da non permetterti una chiara comprensione delle mie parole.

    Ovvio le mie motivazioni pro-nucleare sono nei confronti dei combustibili fossili, fondamentalmente il nucleare è una forma di energia pulita (non ha emissioni di CO2), l'uranio non ha raggiunto il picco di produzione (e al di là dei giacimenti conosciuti è un metallo relativamente comune sulla terra, presente sia nelle rocce, sia in acqua di mare ), l'energia nucleare ci permetterebbe una minore dipendenza energetica (attualmente acquistiamo una buona fetta della nostra energia elettrica dalla Francia, la quale produce tale energia, guarda un po', con le centrali nucleari disseminate lungo il nostro confine quindi in caso di incidente cambierebbe poco...).

    E' ovvio che il confronto con le rinnovabili, se e quando raggiungeranno uno sviluppo serio (interessi economici permettendo) non c'è...

    Infine è un dato di fatto che il Nucleare è una realtà in tutti i paesi maggiormente industrializzati ed in via di forte sviluppo, mentre le rinnovabili sono ancora, purtroppo, una favola di belle speranze con troppe variabili.

    Questa è la mia motivazione pro-nucleare:
    INVESTIRE IN FONTI ALTERNATIVE CONCRETE !!!
    Spero che questa volta sia stato abbastanza chiaro.
    Saluti

    RispondiElimina
  20. Info, leggo solo ora le repliche, grazie per l'attenzione.

    sinteticamente e nell'ordine a quanto affermi nell'ultimo post:

    1) il nucleare convenzionale è per... "eccellenza" la forma di produzione energetica più sporca che ci sia: hai dimenticato di avere a che fare con un materiale radioattivo di suo e che dopo la reazione diventa ancora più radioattivo e lo rimane per migliaia di anni?
    Anche senza considerare l'impatto provocato dall'enorme produzione e movimentazione dei materiali necessari per la costruzione delle centrali, considera solo l'enorme quantità di acqua di raffreddamento (si parla di decine di migliaia di litri AL SECONDO) che viene prelevata da ambienti naturali (ecco perché le centrali si costruiscono sempre vicino all'acqua) e poi reimmessa nel ciclo contaminata e tanto calda da distruggere qualsiasi habitat.

    2) Le emissioni di CO2 che l'Uomo si può sognare di provocare lasciano il tempo che trovano: di questo gas innocuo ed anzi fondamentale per la vita (costituisce il cibo primario dei vegetali) il 70% circa lo produce la respirazione marina ed il resto in gran parte quella vegetale (durante le ore notturne per poi recuperarlo durante quelle diurne) ed infine la respirazione animale.
    anche se l'Uomo riuscisse a ridurre di un improbabilissimo 50% la sua produzione tecnologica di CO2, l'ambiente non se ne accorgerebbe neanche.

    3) Dalla Francia acquistiamo solo i surplus di energia che in nessuna occasione hanno mai superato il 17% del nostro fabbisogno nazionale,
    Per altro, anche la Francia acquista energia da noi a prezzi scontati quando ne produciamo in sovrappiù (quasi ogni notte...)
    in realtà, tutti i principali Paesi europei sono in grado di produrre tutta l'energia di cui hanno bisogno ed anche di più: le cessioni ad altri Paesi avvengono solo per motivi di convenienza economica in particolari fasce orarie e periodi.
    il trucco è far coincidere il picco di richiesta di un Paese con la sovrapproduzione di un altro e se quest'ultimo, per questo motivo, me la vende a prezzi scontatissimi, a me non conviene produrla per conto mio e spengo il generatore; spero sia chiaro il concetto.

    4) Se succedesse un incidente a delle centrali che che stanno in Francia e Slovenia ben al di là delle Alpi, sarebbe molto meno peggio che se succedesse nel nostro territorio, visto che la radioattività cala col quadrato della distanza e che le Alpi costituiscono per loro natura un impenetrabile schermo alle radiazioni, a scanso di venti inopportuni.
    Quindi anche se non potessimo farne a meno (e non è vero) per prudenza è meglio che rimangano al di là delle Alpi: un incidente a Montalto di Castro lo pagheremmo molto più caro...

    RispondiElimina
  21. dimenticavo:

    5) il nucleare non è affatto in via di forte sviluppo: in Europa le centrali più recenti sono vecchie di oltre 10anni e nessun Paese occidentale oltre la scellerata Italia sta pensando di costruirne altre.

    La realtà è che la via del nucleare è stata un grosso errore commesso nel passato in preda a troppo facili entusiasmi che valutavano i benefici senza prendere in considerazione gl'inaccettabili rischi e problemi che derivano dal suo utilizzo.
    A parte che utilizzare una complicatissima reazione nucleare che sviluppa milioni di gradi in costosissime centrali per ritrovarsi alla fine un pò di vapore per azionare un generatore mi sembra logico come sparare un evoluto missile intercontinentale a guida satellitare da un miloione di dollari ogni qual volta si vuole far fuori una zanzara...

    concordo ovviamente sugl'investimenti per le energie "alternative" a qualsiasi forma di energia inquinante, atomica in primis, la più inquinante di tutte.

    RispondiElimina
  22. Probabilmente potremmo continuare ad argomentare all'infinito, in ogni caso la maggioranza degli italiani si è espressa contro il nucleare e giusto o sbagliato che sia è una scelta che va rispettata. Io comunque rimango della mia idea ... ecco un link che io all'epoca ho trovato interessante: http://www.ilsussidiario.net/News/Scienze/2011/3/16/NUCLEARE-Altro-che-referendum-l-Italia-muore-senza-centrali-ecco-i-numeri/159036/

    RispondiElimina