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venerdì 20 maggio 2011

Draghi, una buona notizia o una sciagura? Giudichino i lettori


Un italiano al timone d'Europa.
dal sito Buonenotizie.it

Tempi duri per chi voglia dare buone notizie a proposito dell’Unione Europea in questa fase di incertezza, così come per l’Italia in questa stagione politica di aggressività e insulti. Eppure questa volta non solo è possibile, ma la soddisfazione è duplice perché la buona notizia riguarda il ruolo importante che un italiano si è guadagnato in Europa, al vertice di un’istituzione dalla quale ci si aspetta nei mesi che verranno una grande capacità di governo: il governo difficile della moneta unica che i Trattati affidano alla Banca Centrale Europea (BCE).

Nel Consiglio dei ministri dell’Eurogruppo del 16 maggio sono state esaminate le candidature per la presidenza della BCE e il nome del governatore di Bankitalia, Mario Draghi, si è imposto all’unanimità in vista della nomina ufficiale prevista al Consiglio Europeo del prossimo 24 giugno con effetto al più tardi dal 1° novembre, per un mandato non rinnovabile di otto anni.
(...)

Cossiga: il Governatori Draghi una sciagura per l’Italia

24/01/2008 * dal sito Adusbef

POLITICA: ADUSBEF IN PIENA SINTONIA CON PRESIDENTE FRANCESCO COSSIGA. SAREBBE SCIAGURATO AFFIDARE IL GOVERNO DEL PAESE,AL RAPPRESENTANTE IN ITALIA BANCHE DI AFFARI E GRANDE FINANZA INTERNAZIONALE, QUALE E’ CERTAMENTE GOVERNATORE MARIO DRAGHI,PERALTRO ACCUSATO DI FRODE FISCALE DANNI DELLO STATO,QUANDO ERA VICE PRESIDENTE GOLDMAN SACHS.

“Mario Draghi ? Impossibile immaginarlo a Palazzo Chigi. E’ un vile affarista che venderà l’economia italiana”. Lo ha detto l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga durante la trasmissione Uno mattina.

”Sembra che Mario Draghi, già socio della Goldman & Sachs, nota grande banca d’affari americana, oggi Governatore della Banca d’Italia, sia il vero candidato alla presidenza del Consiglio di un ‘governo istituzionale’. E così avrà modo di svendere, come ha già fatto quando era direttore generale del Tesoro, quel che resta dell’industria pubblica a qualche cliente della sua antica banca d’affari”. Lo afferma, in un comunicato, il senatore a vita Francesco Cossiga.

Adusbef, che in perfetta solitudine ha segnalato l’inchiesta penale della Procura della Repubblica di Pescara e denunciato alla Procura di Milano- competente ad indagare per la sede legale in Italia- una gigantesca frode fiscale ai danni dello Stato, da parte di Goldman Sachs e di altre banche di affari per un controvalore di 4,3 miliardi di euro ai tempi in cui il prof. Mario Draghi aveva la carica di vice presidente per l’Europa (carica ricoperta oggi dal prof. Mario Monti), condivide pienamente le preoccupazioni del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.

Il Governatore della Banca d’Italia Draghi, denominato “Mr. Britannia”, appellativo che gli deriva dall’aver partecipato, quando era direttore generale del Tesoro, alla riunione semi-cospirativa con i banchieri della City di Londra sul panfilo della Regina Elisabetta, il 2 giugno 1992,dove si discusse di “finanziarizzare” il sistema economico italiano, per trasformarlo in un sistema in cui la finanza avrebbe preso il sopravvento sull’industria e sulla politica, mediante le privatizzioni, non ha le qualità necessarie per guidare un Governo istituzionale.

Ha buona memoria il presidente Cossiga: Draghi, oltre ad essere stato per circa un decennio segretario del Tesoro, presiedette tra il 1991 ed il 1993 il Comitato per le privatizzazioni, con quella logica che è stata definita “svendita” delle partecipazioni statali italiane,la liquidazione dell’Iri, l’affare Telecom Italia, quindi Eni, Enel, Comit, Credit,Autostrade,ecc.

Adusbef che si è battuta per contribuire alla cacciata dell’ex Governatore Fazio, non esclude nei prossimi giorni,di iniziare una raccolta di firme, per chiedere le dimissioni di Draghi, perché un signore che non ha mai chiarito la genesi di una gigantesca frode fiscale ai danni dello Stato per 4,3 miliardi di euro da parte delle stesse banche di affari che oggi vigila, è uno scandalo che deve essere portato all’attenzione della pubblica opinione che paga le tasse fino all’ultimo centesimo, anche con la finalità di rompere quella cortina di silenzio e di omertà del giornalismo economico.

Tratto da: http://www.stampalibera.com/?p=26538

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