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domenica 25 settembre 2011

Fermiamo la dittatura della BCE!


Mi rivolgo a voi, in questa giornata così carica di decisioni per il nostro Paese, con un appello accorato affinché non venga stracciata la nostra Costituzione, ed affinché l’Italia non ceda la propria sovranità nazionale alla Banca Centrale Europea, nella speranza di scongiurare così un attacco speculativo ai nostri titoli di stato che potrà essere fermato soltanto con misure ben più forti del divieto delle vendite allo scoperto per 15 giorni!

L’articolo 1 della Costituzione italiana recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Con la loro lettera al governo italiano, ed il ricatto esplicito a non sostenere i nostri titoli di Stato se non avessimo incluso il pareggio di bilancio nella Costituzione, Jean-Claude Trichet e Mario Draghi, attuale e futuro capo della BCE, hanno infranto i fondamenti stessi della sovranità sancita dalla nostra Costituzione. E forse era questo lo scopo dell’attacco mirato ai nostri titoli di stato, da parte degli stessi hedge fund speculativi che la Banca Centrale Europea sostiene a spada tratta, e che sono i primi beneficiari del Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria. La speculazione sui titoli di stato mira a salvare una bolla speculativa ormai irrecuperabile e destinata ad esplodere. Forse l’obiettivo era anche ricattarci affinché accettassimo una dittatura della BCE in Europa.

Fermare l’attacco speculativo contro i BTP e i BOT, e quindi lo spread tra BTP e Bund, richiedeva una sola misura, quella che il nostro movimento, e il movimento di LaRouche negli Stati Uniti, propongono da anni: il ripristino della legge Glass-Steagall negli Stati Uniti, voluta da Roosevelt nel 1933 per separare le banche commerciali dalle banche d’affari, e abrogata da Larry Summers nel 1999. In Italia un divieto delle vendite allo scoperto, CDS e derivati di qualunque tipo, soprattutto sui titoli di stato, ed un approccio diverso al debito pubblico, da titoli soggetti a compravendita continua – e quindi agli umori dei mercati – a strumenti stabili legati ad una prospettiva a lungo termine. E di queste due misure (Glass-Steagall e divieto dei derivati) la lettera di Trichet e Draghi non fa menzione alcuna.

Trichet l’ha ammesso più volte, candidamente, incalzato dalle domande del vicepresidente di MoviSol Claudio Celani: la BCE ha i poteri per vietare queste “speculazioni distruttive” (come le ha definite il ministro delle Finanze tedesco Schaeuble) contro i titoli di stato del nostro paese e di altri paesi (Grecia, Spagna, Portogallo, ora forse anche Francia e Germania), ma non intende farlo, nel nome del “libero mercato”. Sembra invece molto interessata a commissariare tutti i governi in Europa, imponendo tagli draconiani che sicuramente non servono a fermare l’attacco speculativo, né tanto meno a promuovere la crescita economica; anzi, la bloccano.

Come è possibile immaginare che portare a 65 anni l’età di pensionamento delle donne riesca a fermare l’attacco speculativo degli hedge fund contro i titoli di stato, che sicuramente riprenderà non appena saranno scaduti i 15 giorni di blocco decisi dalla Consob? Colpire gli enti locali, le fasce più deboli della popolazione, i diritti sindacali, non serve a colmare il deficit, serve unicamente a terrorizzare la popolazione italiana, per indurla ad accettare misure ancor più drastiche e dittatoriali, che la BCE imporrà a piacimento al nostro governo (chiunque lo diriga, non fa alcuna differenza a quel punto) una volta inserita nella Costituzione la clausola del pareggio di bilancio. Si rifarà sempre a quella clausola per bocciare qualsiasi misura presa dal nostro governo, o dal nostro Parlamento, per promuovere la crescita economica o per tassare le rendite finanziarie, piuttosto che i cittadini, misure invise alla BCE che punta unicamente a tutelare il diritto dell’oligarchia finanziaria a continuare ad arricchirsi con la speculazione, a spese dei nostri contribuenti. Dalla clausola sul pareggio di bilancio all’“Ermaechtigungsgesetz” che conferì pieni poteri a Hitler nel 1933, il passo è breve, come ha denunciato LaRouche negli Stati Uniti, a proposito dell’accordo imposto da Obama sul tetto del debito, scavalcando il Congresso.

È tempo che l’Italia si ribelli a questa dittatura europea. L’Unione Europea ci ha voltato le spalle quando abbiamo chiesto aiuto sull’emergenza dei migranti dalla Libia, e il Sistema dell’Euro ha favorito finora soltanto le banche, e non la popolazione, come hanno rilevato ultimamente il ministro Maroni e l’economista Paola Savona, chiedendo che l’Italia lasci l’Euro. L’Italia ha le risorse, economiche e morali, per far fronte alla crisi: siamo la culla del Rinascimento, il paese di Mattei e del miracolo economico.

Una riforma del sistema finanziario internazionale, a partire dal ripristino della legge Glass-Steagall attualmente in discussione al Congresso USA, col sostegno della confederazione sindacale americana AFL-CIO e della popolazione, viene invocata da più parti, negli Stati Uniti come in Europa, Russia, Cina e nel resto del mondo. LaRouche è stato più volte sentito dal Parlamento italiano su questa riforma e sulla Nuova Bretton Woods, richiesta anche dal ministro Giulio Tremonti. Al centro di tale riforma resta la sovranità nazionale in politica economica.

Se accetteremo il ricatto della BCE, includendo il pareggio di bilancio nella Costituzione, rinunceremo al nostro diritto di aver voce in capitolo in questa urgente riforma del sistema creditizio ed economico mondiale. Occorre rispondere con un deciso “no” al ricatto della BCE e difendere la nostra Costituzione!

di Liliana Gorini (Presidente del Movimento Solidarietà)
Fonte: http://www.movisol.org/11news141.htm
Tratto da: http://www.stampalibera.com/?p=31655

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