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mercoledì 25 luglio 2012

L’eurozona crolla. I “professori” tornino a casa

Per i distratti e/o i deviati dalla disinformazione di massa, non esiste connessione tra l’assalto, iniziato negli anni Novanta, alla Russia e agli Stati euroasiatici a questa federati e le guerre jugoslave, o in Somalia, Afghanistan, Iraq e Libia. Né esisterebbe un piano di rapina delle risorse energetiche vitali per mantenere il benessere nei Paesi-guida dell’Occidente: Usa, Uk, Israele; non esisterebbe, inoltre, una vergognosa strategia di indebolimento e parcellizzazione della parte occidentale dell’Europa, ritenuto un semplice “concorrente-alleato” cui sottrarre ricchezze e produzioni di eccellenza.

Per noi, al contrario, è chiaro che si muore in Siria come ci si suicida in Italia. E’ la stessa guerra. E’ lo stesso fronte.


Altro che “scudo”: lo “spread” drogato serve alla speculazione monetarista per lucrare ai danni dei popoli


Esistono delle “convergenze parallele” tra quanto accade all’Italia, alla Spagna, alla zona euro, all’Europa dei mercanti e dei mercati, e nella politica di devastazione terroristica di uno Stato nazionale come la Siria?


I soloni dell’informazione corretta, naturalmente, lo escludono. E invece per ‘Rinascita’ - e per chi vi si riconosce - esistono, eccome. Nel pianeta è in corso da due decenni una vasta opera di destabilizzazione programmata degli Stati nazionali e delle economie nazionali non ancora, o “non perfettamente” inquadrati nei ranghi del neocolonialismo liberista atlantico delegati alle cure di Fmi, Banca Mondiale, Nato e Onu.

E’ la morte - anche per suicidio - dell’Urss ad aver innescato tale spirale. Con una politica angloamericana di aggressione-omologazione del mondo al dominio della grande finanza speculatrice e allo sfruttamento intensivo di ogni ricchezza o ricchezza materiale attraverso le controllate multinazionali.

Per i distratti e/o i deviati dalla disinformazione di massa, non esiste connessione tra l’assalto, iniziato negli anni Novanta, alla Russia e agli Stati euroasiatici a questa federati e le guerre jugoslave, o in Somalia, Afghanistan, Iraq e Libia. Né esisterebbe un piano di rapina delle risorse energetiche vitali per mantenere il benessere nei Paesi-guida dell’Occidente: Usa, Uk, Israele; non esisterebbe, inoltre, una vergognosa strategia di indebolimento e parcellizzazione della parte occidentale dell’Europa, ritenuto un semplice “concorrente-alleato” cui sottrarre ricchezze e produzioni di eccellenza.

Per noi, al contrario, è chiaro che si muore in Siria come ci si suicida in Italia. E’ la stessa guerra. E’ lo stesso fronte.

di Ugo Gaudenzi


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