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mercoledì 21 novembre 2012

Monti e la sua orchestra di pifferai

" ... Non si cambierà un bel niente. Si potrà farlo solo uscendo dall’euro, per riprenderci anche la nostra sovranità. Anche le parole del capo dello Stato che caldeggia un Monti bis suonano come una pietra tombale al diritto degli italiani ad esprimersi sull’euro e sul proseguimento di una esperienza negativa. ..."

Montezemolo, Casini e soprattutto Napolitano spianano la strada
ad un secondo mandato del governo dei tecnici

Povera Italia in mano ai battitori d’asta di centrodestra e di centrosinistra. Dopo la svendita della Sme, regina del comparto agro-alimentare, a metà degli anni ’80 da parte del presidente dell’Iri Romano Prodi adesso ci pensa il battitore Monti a svendere agli sceicchi del Qatar gli ultimi gioielli di famiglia nonché lembi di territorio, come la Sardegna.

Con la scusa degli investimenti si sta definitivamente liquidando il nostro Paese. E i sostenitori del Monti bis, da Casini a Montezemolo con il supporto del fondatore di Sant’Egidio Riccardi vorrebbero farci credere che senza l’uomo delle banche il Paese andrà incontro al disastro. Eppure è proprio con l’avvento dei tecnici che ci siamo avviati in una strada senza uscita. E tutti gli indici macroeconomici lo confermano. Non solo il pil è negativo ma anche il debito pubblico è in continua crescita; la disoccupazione è alle stelle, le retribuzioni sono in discesa e le tasse volano. E Montezemolo, Casini, Fini, Rutelli hanno pure il coraggio di riproporci Monti e la sua orchestra di pifferai.

“Chi pensasse che le operazioni di acquisizione estere in Italia siano modi per svendere farebbe un grandissimo errore”, questo l’avviso del battitore di Palazzo Chigi “Si tratta infatti di opportunità per attrarre investimenti stabili di lungo termine. E siamo lieti che l’Italia stia riuscendo ad attrarre questo tipo di investimenti”. Francamente si tratta solo di svendita e di impoverimento del nostro Paese non certo di investimenti utili per la nostra economia. L’esperienza del governo dei tecnici imposta dal Colle è totalmente negativa, peggiore di qualsiasi altro esecutivo. Il degrado e la povertà sono ormai visibili giorno dopo giorno, altro che burrone evitato. E la protesta rabbiosa degli studenti cui viene negato perfino il diritto di sognare, in quanto l’offerta lavorativa è davvero indecente e improponibile, è l’emblema di questo fallimento.

E gli infermieri Montezemolo, Casini e compagnia bella hanno pure il coraggio di riproporci Monti quale cura per il malato Italia. Svendere i gioielli di famiglia e spalmare povertà per diversi ceti sociali non è una soluzione accettabile. Benché Bersani continui a dire che non ci sarà un secondo mandato a Monti pensiamo proprio che la strada già tracciata dalla Bce, dall’Ue e dai mercati sia solo questa. Non ci sono alternative, come la dirigenza del Pd, di Sel e dello stesso Pdl vorrebbero far credere. Le due squadre che si affronteranno nelle politiche di primavera saranno costrette a giocare una partita truccata, con l’arbitro internazionale Monti o chi per lui a fischiare… rigore e sacrifici. Non capiamo proprio come la discesa in campo di Montezemolo possa far sognare gli italiani, soprattutto in questa fase dove non ci sono nemmeno i soldi per la benzina. E il connubio con il fondatore di Sant’Egidio Riccardi quale aspettativa può dare? Forse un passaggio in Ferrari fino alla mensa per poveri? Qui si sta davvero prendendo lucciole per lanterne. Il diritto dei lavoratori non è quello di un bonus alla Caritas ma di una retribuzione dignitosa che permetta di vivere e non di elemosinare. Invece anche grazie a certi personaggi dell’area cattolica il presente e il futuro sembra fatto solo di elemosina. “L’esperienza di questi dodici mesi -ha detto il ministro- deve continuare, dev’essere arricchita di contenuti e deve passare attraverso il voto popolare. Non significa tirare Monti per la giacca”. Però il disegno di Riccardi e della cordata che fa capo a Montezemolo è proprio quello di un proseguimento della cura montiana. E siamo sempre più convinti che il secondo atto si compirà anche grazie al Pd, benché si dica contrario. Siamo ormai alla mistificazione della realtà. E’ inutile che Bersani finga di essere pronto a governare, in quanto senza il via libera di Bruxelles e di Francoforte non c’è trippa per gatti. Dispiace ancor di più per i tanti cittadini che andranno a votare per il centrosinistra, pensando così di cambiare l’agenda Monti. Non si cambierà un bel niente. Si potrà farlo solo uscendo dall’euro, per riprenderci anche la nostra sovranità. Anche le parole del capo dello Stato che caldeggia un Monti bis suonano come una pietra tombale al diritto degli italiani ad esprimersi sull’euro e sul proseguimento di una esperienza negativa. “Vedremo come si esprimeranno i cittadini e in base al risultato elettorale si troveranno le soluzioni per governare stabilmente il paese, mettendo a frutto il lavoro del Governo Monti le cui decisioni hanno segnato il cammino dal quale l’Italia non potrà discostarsi”. Questo è davvero troppo. Qui siamo all’abuso di potere attraverso un testamento politico inaccettabile. Sono i cittadini a decidere e non altri. Abbiamo tutti ben chiaro sulla nostra pelle cosa significhi l’esperienza dell’uomo del rigore: povertà e appiattimento.

“Partiti con posizioni diverse -ha concluso Napolitano- potranno al massimo aggiungere qualcosa e non distruggere quello che ha fatto. Mi pare che questo sia un elemento che possa dare fiducia e tranquillità ai nostri amici per il futuro dell’Italia”. Questo è un atto di cessione del nostro presente e del nostro futuro. E che sia il capo dello Stato a firmare la resa questo è davvero vergognoso. Fuori dall’euro per tornare a sognare, questo il grido di battaglia che dovrebbe riecheggiare in tutte le piazze libere come risposta a questo disegno ignobile.

di Michele Mendolicchio (m.mendolicchio@rinascita.eu)
Tratto da: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=17857

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