Venerdì, 18 marzo - Mentre scrivo, i cittadini inermi del Bahrein vengono letteralmente massacrati da parte delle Forze Armate congiunte dei Paesi membri del Consiglio Cooperativo del Golfo Persico: Arabia Saudita, EAU, Kuwait, Oman, Qatar e, naturalmente, lo stesso Bahrein, che ha commissionato l'attacco in accordo, così dicono gli esperti, con il Pentagono.
Non è difficile capire i motivi dell'invasione del Bahrein. I dittatori dei paesi produttori di petrolio della regione del Golfo Persico inviano ai cittadini dei propri paesi, tutti in rivolta, un messaggio forte e chiaro: "Ecco cosa succederà anche a voi, se vi ostinerete a rivoltarvi contro il nostro Potere." Ed è chiaro anche il messaggio implicito dell'Impero americano: "Democrazia? Mai voluta, la Democrazia per i paesi del Medio Oriente, contrariamente a quanto da sempre affermiamo pomposamente nei media, puntando il dito contro "l'Islam estremista, fondamentalista, fanatico, un pericolo per il nostro Occidente Libero e Democratico".
I morti e i feriti nelle strade e negli ospedali del Bahrein non si contano. I media occidentali sono assenti, e i motivi non sono difficili da individuare. Si tenta di tenere nascosta agli occhi del mondo quella che è una vera e propria guerra di aggressione contro i cittadini di un'isola minuscola ma di grande importanza strategica, approfittando della risonanza mediatica creata dal grave disastro nel Giappone.
Si tratta di un'operazione militare proxy, che permette a USA, e ai soliti alleati dell'Impero, di non esporsi in prima persona. Ne è prova la visita del ministro alla Difesa USA Robert Gates al re del Bahrein il giorno prima dell'annuncio dell'invasione, come narrato nei miei due post precedenti. E ne è prova il fatto che il Bahrein ospita sul proprio territorio la Base Operativa della 5a Flotta della Marina Militare Statunitense, con circa 5.000 unità americane di combattimento, che non sono intervenute per respingere l'invasione.
Commentava il britannico Rodney Shakespeare (che riveste un'infinità di ruoli all'interno della comunità internazionale degli accademici che combattono l'egemonia dell'Impero e dei sionisti): "Sarebbe stato sufficiente per i 5.000 soldati americani nel Bahrein scendere in strada con i berretti militari bene in vista. Senza neanche muovere un dito avrebbero messo in fuga immediata l'esercito delle Forze Saudite e dei suoi alleati." Di Rodney Shakespeare (tra l'altro a capo del Comitato contro la Tortura del Bahrein fondato a Londra insieme ad un gruppo di accademici esiliati del Bahrein, ma che in realtà è un esperto in economia) riporterò in basso, in questo post, alcune osservazioni da un'intervista rilasciata ieri a pressTV in merito alla questione dell'invasione del Bahrein.
Termino questo mio corsivo con un'osservazione personale. Esiste una frase lapidaria che spesso leggiamo nei resoconti dell'orrore dell'olocausto ebraico commesso dai nazisti:"Il Silenzio di Dio".
Quando due anni fa la Striscia di Gaza, sotto assedio totale, è stata bombardata da parte del regime sionista chiamato Israele, ho assistito in diretta a questo brutale attacco eseguito via aria e via terra, trasmesso 24H su 24 da PressTV che ha una rappresentanza con studi televisivi anche in Gaza. Era il periodo delle feste di Natale e per 22 giorni e 22 terribili notti non ho mai spento il televisore. Dormivo raramente e mangiavo anche meno. Per descrivere l'orrore che mi hanno suscitato le immagini dell'Operazione Piombo Fuso (il nome che Israele ha dato a questo ... atto militare) prenderò in prestito le parole stesse del gestore di questo blog, il Prof. Caracciolo, che alla vigilia del primo anniversario dell'attacco ha scritto un post intitolato "Il Natale di Gaza ad un anno da "Piombo Fuso", in cui diceva:
"Non ricordo di aver mai sofferto tanto, come lo scorso anno, durante le feste di Natale e di Capodanno. Non riuscivo, e non riesco, a capacitarmi come si potessero uccidere, massacrare tante persone inermi, chiuse in un “recinto” dal quale non potevano fuggire da nessuna parte, per tentare di mettersi in salvo." A. C.
Mentre guardavo l'orrore di Gaza manifestarsi sullo schermo del televisore, ero attanagliata da un senso di profonda desolazione che non mi ha mai abbandonato durante quelle lunghe notti terribili. Era la sensazione della "Totale Assenza del Bene". Ecco, nel guardare in questi ultimi giorni le immagini del massacro dei cittadini del Bahrein, trasmesse da PressTV, sono di nuovo colta dal vuoto che si prova nel vedere il Male trionfare sul Bene: anche in questo caso, come in quelli appena descritti, le Potenze mondiali, quelle che potrebbero intervenire, sono totalmente assenti. E con "intervenire" NON intendo l'intervento militare. Per parafrasare le parole di Rodney Shakespeare: basterebbe un cenno del capo del Pentagono (la Casa Bianca è impotente, come sappiamo), e tutti i tiranni del Golfo batterebbero in ritirata.
Per ultimo, vorrei ricordare che l'estate scorsa gli Stati Uniti hanno fornito all'alleata Arabia Saudita un'arsenale bellico completo, del valore di 60 miliardi dollari - che rappresenta la transizione per forniture di armi più ingente della storia. Le motivazioni di questa fornitura non erano affatto chiare allora. Ma alla luce degli eventi attuali un qualche sospetto nasce spontaneo.
(...)
Questo Articolo (insieme ad una ricca foto-cronaca e video su cosa stà accadentdo in Bahrein) è tratto da: http://civiumlibertas.blogspot.com/2011/03/bahrein-attacco-via-terra-e-via-aria-ai.html
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