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giovedì 24 febbraio 2011

Next Stop ... Algeria o Balcani?


Il nord Africa è in fiamme ormai da settimane prima la Tunisia poi l'Egitto... ora la Libia e poi?
E' lecito chiedersi come evolverà la situazione e quali altri paesi potrebbero essere coinvolti da questa reazione a catena che si è ormai innescata.
L'Algeria (rivolta "del pane" già accennata a gennaio) ed il Marocco sarebbero le più plausibili in ordine geografico... ma anche i meno vicini ma sempre caldi Balcani (work in progress in Grecia) ...
In una visione in cui "leggessimo" il tutto in chiave anti-italiana l'Algeria sembrerebbe essere la più probabile candidata, infatti se dalla Libia importiamo "solo" il 12 % di Gas del nostro fabbisogno, dall'Algeria ne importiamo il 33% !!! 
... ma sempre in chiave anti-italiana le rivolte potrebbero anche fermarsi in Libia... anzi la Libia potrebbe essere stato l'obiettivo ultimo fin dall'inizio, infatti con lo stato libico noi intratteniamo stretti rapporti economici molto importanti, infatti oltre alla parziale dipendenza energetica noi siamo il paese con la maggiore esportazione dalla Libia: il 49% delle esportazioni libiche verso l’Unione Europea sono a favore dell’Italia. Inoltre in questo contesto la partnership commerciale italo-libica fa patire in borsa molte aziende Italiane di diverso tipo (Eni, Impregilo, Unicredit ma anche Juventus, Fiat & Co). (Fonte: http://intermarketandmore.finanza.com/rapporti-libia-italia-ed-economia-quanto-pesa-la-crisi-24836.html).
Con le ultime vicende l' "attacco mediatico" orchestrato dai poteri forti contro L'Italia sembra quindi espandersi anche alla sfera economica.
Inoltre come se non bastasse continuano a filtrare dolosamente notizie che mettono in cattiva luce l'organizzazione (o disorganizzazione) politico-militare del nostro paese, infatti ieri campeggiava su tutti i maggiori mezzi di informazione la notizia che diverse navi da guerra italiane (tra cui una "particolare") sono in partenza dirette alle acque libiche mentre in altre occasioni si era riusciti ad essere molto più riservati e non far trapelare certe notizie così delicate.
Ma perchè gridare sempre al complotto ed alla motivazione geopolitica? Semplicemente perchè l'accanimento mediatico e la disinformazione sollevano i primi dubbi e portano i meno ingenui a porsi delle domande e fare delle considerazioni che quasi sempre portano a risposte eloquenti che tolgono ogni dubbio, infatti se talvolta è difficile sapere quale sia la verità, altrettanto spesso è facile riconoscere una menzogna. In questo caso ad avvalorare la nostra ipotesi oltre agli enormi interessi economici in gioco c'è la costante Disinformazione messa in atto dai media compiacenti come ad esempio in merito alla BUFALA delle fosse comuni (vedi http://www.stampalibera.com/?p=22897 ) e in merito al fatto di parlare dell'esorbitante numero di morti (10.000) senza avere nessuna prova effettiva o fonte attendibili con cui avvalorare tale informazione.

Ma la domanda resta una e una sola ... CUI PRODEST ? A chi giova?

Info Tricks

1 commento:

  1. Per ulteriori informazioni:

    http://nwo-truthresearch.blogspot.com/2011/02/la-prova-le-rivolte-in-medio-oriente.html

    http://petrolio.blogosfere.it/2011/02/libia-le-fosse-comuni-non-ho-parole.html

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