I giornalisti dei nostri
telegiornali sono diventati presentatori e pubblicitari. Altre competenze, ben
diverse dall'informazione obiettiva e "sul campo". I servizi giornalistici
sembrano creati ad arte per mostrare alcune cose e nasconderne altre. In un
paese in cui sempre meno persone leggono i giornali, l'informazione televisiva
rappresenta per la maggior parte della popolazione l'unica fonte d'informazione.
Molte di queste persone credono che i telegiornali li informino su ciò che
accade nel mondo, e si troverebbero increduli di fronte al solo pensiero che i
Tg possano essere utilizzati per manipolare le loro opinioni. Eppure ciò appare
sempre più evidente, dall'omissione di elementi indispensabili per capire i
fatti, dall'alterazione di alcune notizie e dall'assenza di altre.
L'opinione pubblica è fondamentale
per la stabilità di un sistema, e nel nostro sistema viene formata attraverso il
bombardamento mediatico. Per mantenere la stabilità, nell'attuale assetto
politico-economico, occorre che l'opinione pubblica sia piegata a ciò che è
funzionale al sistema e non apprenda alcune verità. Ciò rende il potere
mediatico notevolmente importante. Il controllo da parte del potere avviene oggi
all'interno delle nostre case, attraverso la Tv. La manipolazione dell'informazione
è sempre più sistematica, progettata per essere efficace e per rimanere nascosta
agli occhi dei cittadini. Le agenzie internazionali (americane, europee o
giapponesi) che forniscono le informazioni, sono supportate da agenzie di
propaganda, soprattutto americane, che pianificano non soltanto cosa rendere
noto ma soprattutto "come" dare informazione. La quantità di notizie viene
sfoltita e ridotta al 5/10% del totale.
La verifica delle fonti e
l'utilizzo del senso critico sono ormai capacità atrofizzate dall'assumere
passivamente il punto di vista delle poche agenzie che informano centinaia di
paesi, come la
Adnkronos e l'Ansa. Considerando come assolute alcune fonti e
ignorandone altre, l'informazione è già alterata in origine, derivando da un
unico punto di vista, che nel contesto appare oggettivo. Di tanto in tanto, nei nostri Tg, appare
qualche debole critica, ad esempio contro il governo statunitense. Si tratta
delle cosiddette “fessure controllate”, cioè critiche fatte ad oc per generare fiducia nel Tg, ma
che risultano vaghe e discordanti.
Alcune notizie assumono nei Tg un
certo rilievo, soprattutto quelle che evocano emozioni. Suscitare associazioni
emotive e commozione è diventato uno degli scopi principali dei Tg. I fatti di
cronaca, specie se si tratta di delitti contro bambini, si prestano a questo
scopo, e quindi talvolta occupano uno spazio ampio dei telegiornali. Si tratta
di un modo per distrarre l’attenzione pubblica da altri fatti assai più
importanti per la vita dei cittadini. In altre parole, vengono amplificate
notizie (di solito di cronaca o relative ad uno specifico problema) che non
mettono in pericolo il sistema, per evitare di trattare altri argomenti
"scottanti" e pericolosi per l'assetto che i politici hanno il compito di
proteggere. Ad esempio, siamo stati indotti a parlare a lungo dei Pacs (una
legge che sarebbe stato ovvio approvare senza tanti problemi), mentre si
occultavano, tra le altre cose, le spese ingenti per la "difesa". Nessun
telegiornale ha detto che parte del Tfr dei lavoratori andrà per spese belliche.
In questi ultimi tempi, un altro
argomento, che viene utilizzato dai Tg per dirottare l'attenzione su fatti non
pericolosi per il sistema, è quello dei malati gravi che chiedono l'eutanasia.
Invece di approvare una legge che ponga fine al problema, il nostro sistema
utilizza questi casi disperati (ieri quello di Welby, oggi quello di Nuvoli),
per riempire spazi e suscitare angoscia e commozione. Si stimola la parte
emotiva dei telespettatori, per coinvolgere in una questione umana drammatica,
senza far capire che il potere di risolvere il problema è nelle mani proprio di
chi sta strumentalizzando cinicamente il fatto.
Spesso alcune notizie sono oggetto
di "sovrinformazione", cioè se ne parla in molti programmi e abbondantemente.
Ciò avviene o per focalizzare l'attenzione soltanto su alcuni aspetti e fare in
modo che i cittadini si sentano abbastanza informati e non vadano ad informarsi
altrove (come nel caso della finanziaria o del Tfr), oppure per dare
l'impressione che ci sia un'abbondante informazione. Ma si tratta di
informazioni ripetitive, che non spiegano davvero la questione e talvolta la
manipolano. Paradossalmente, il cittadino viene
sommerso di "informazione" per fare in modo che rimanga disinformato. La
sovrinformazionze può riguardare anche temi banali, come la separazione di una
coppia nota, o l'uso di droga da parte di un personaggio famoso. In questi casi
si tratta di distogliere l'attenzione da decisioni o eventi politici che stanno
accadendo nel paese, e di cui occorrerebbe parlare, ma non risulta conveniente
al sistema.
Si sta affermando sempre più il
metodo americano di creare trasmissioni giornalistiche o televisive organizzate
da agenzie di Pubbliche Relazioni, per manipolare l'opinione pubblica su un
determinato argomento. L'argomento di solito è emerso all'attenzione pubblica
senza che il sistema potesse impedirlo (ad esempio, la Tv spazzatura o la violenza giovanile). A
queste trasmissioni partecipano personaggi accuratamente selezionati, che in
apparenza sembrano avere opinioni diverse, ma in realtà esprimono tutti un unico
punto di vista, che si vuole far apparire come unica verità. Talvolta è
l'assunto di base della conversazione ad essere errato, ma viene acquisito come
vero da tutti i partecipanti. Spesso si utilizza la figura dell'"esperto" che è
abbastanza persuasiva, rappresentando il mondo della "scienza", che si intende
come fonte di verità oggettiva.
L'informazione dei Tg viene
falsata in maniera sempre più sottile e manipolatoria. Quando vengono sollevate
smentite, soltanto in pochi casi viene reso pubblico. Lo spazio e l'ordine dato
ad un'informazione sono molto importanti per valorizzare la notizia o sminuirla.
Alcune notizie passano inosservate perché vengono dette per ultime e
frettolosamente, mentre ad altre si dedica molto tempo all'inizio del Tg. Si
stabilisce quindi una gerarchia in ordine all'importanza e al rilievo che si
vuole dare alla notizia. Si privilegiano alcune notizie, altre vengono
emarginate e altre ancora occultate.
L'informazione obiettiva è quella
contestualizzata, verificata alla fonte e commentata da opinionisti di diverse
tendenze. Sentire le opinioni dei politici di entrambi gli schieramenti serve a
dare l'idea che si stanno sentendo più punti di vista, ma ciò spesso non è vero,
perché la maggior parte dei politici non attua una vera critica al sistema, e si
limita a spiegare le divergenze rispetto all'altro schieramento. Il sistema
politico-economico attuale è sempre più intoccabile, e coloro che lo criticano
appaiono sempre meno in televisione. Nei Tg, le notizie vengono date come fatti
isolati dal contesto, per impedire una comprensione approfondita. Si tende ad
esagerarne un aspetto, che è sempre quello più emotivo. Lo stesso titolo
talvolta è già gran parte della mistificazione, perché da esso si inferisce se
si tratta di una cosa giusta o sbagliata, da approvare o da disapprovare. Ad
esempio, quando si danno notizie sull'Iran si tende a far apparire questo paese
colpevole di qualcosa, e i titoli sono "L'Iran sfida la comunità
internazionale", oppure "L'Iran si ostina sul programma nucleare". I paesi
indicati dalle autorità Usa come nemici diventano automaticamente nemici anche
per le nostre autorità, che li criminalizzano in modo impietoso, evitando di
menzionare le continue minacce e la preparazione alla guerra contro l'Iran da
parte degli Stati Uniti. Si manipola l'opinione pubblica italiana a pensarla
come le autorità americane, e a ritenere che alcuni paesi debbano essere colpiti
perché "pericolosi". Non si danno notizie sui numerosi crimini e attentati
terroristici attuati dalle autorità Usa nel mondo, se non quando ciò risulta
inevitabile. I nostri telegiornali si limitano a parlare di "attentati
terroristici" in Iraq, Afghanistan o in altri paesi, senza raccontare la
situazione vera. Ad esempio, non parlano mai della resistenza irachena e
afghana, anche se ormai molti sanno che questi paesi sono occupati e che la
popolazione cerca in tutti i modi di resistere (anche con metodi pacifici)
all'invasore.
Difficilmente le notizie su paesi
in guerra vengono spiegate in maniera approfondita, fornendo gli antecedenti
politici, economici, internazionali, ecc. che possano far capire i fatti e le
situazioni attuali. La decontestualizzazione è quindi uno dei modi per
disinformare dando l'impressione opposta.
Il fatto viene slegato da altri fatti che lo renderebbero più
comprensibile. Ad esempio la violenza negli stadi viene slegata dal fenomeno
della violenza nei giovani e dalle pressioni mediatiche che incitano alla
violenza.
Il tono e il tipo di linguaggio
utilizzato influiscono su come l'informazione viene percepita. Il tono può
essere dispregiativo, di condanna, oppure enfatico ed entusiasta. Il tono dà un
significato positivo o negativo alla notizia. La scelta delle parole è molto
importante nel lavoro propagandistico, perché ogni parola è evocativa di
significati o di emozioni e quindi deve essere scelta accuratamente per ottenere
gli effetti voluti. Ad esempio, per trasmettere un senso di negatività, i gruppi
considerati pericolosi per il sistema, come gli ambientalisti, i no-global o i
comunisti, vengono definiti come "radicali", "fanatici" o "estremisti". La
polizia viene chiamata "forza dell'ordine" anche quando reprime. Coloro che sono
repressi vengono chiamati "ribelli" o "giovani estremisti". La violenza di
Stato, anche quando uccide brutalmente, viene definita "sicurezza" o "difesa". I
violenti sono sempre coloro che protestano contro il sistema e mai le autorità
dello Stato, anche quando comandano una dura repressione, com'è accaduto al G8
di Genova.
Anche le immagini utilizzate hanno
scopo manipolativo. Le immagini servono a dare un'impronta negativa o positiva a
luoghi, situazioni o concetti. Ad esempio, quando si parla di cultura araba si
mostrano le donne con il burqa oppure immagini di fanatismo e violenza, per
indurre un'associazione negativa.
Un altro mezzo efficace per manipolare l'informazione è l'uso di cifre. Le analisi statistiche sono relative al campione scelto e al modello utilizzato. Le statistiche possono essere utilizzate come un dato inoppugnabile e incontestabile. Ma basta selezionare un determinato campione che possa alterare i risultati, per dare l'informazione che si vuole.
Le notizie sono spiegate dallo stesso punto di vista in tutti i telegiornali. I poteri al vertice del sistema, cioè le banche e le corporation, appaiono sempre più raramente, e soltanto nei casi in cui si annuncia una fusione, l'acquisto di un'azienda o la nomina di un direttore amministrativo. Quando una corporation viene denunciata per gravi reati come l'uccisione di sindacalisti, la schiavizzazione dei bambini o altri crimini contro i diritti umani, non viene quasi mai notificato dai nostri telegiornali.
Fino all'inizio degli anni Ottanta
esisteva l'inchiesta televisiva obiettiva, che mostrava la società nella sua
verità e complessità. Oggi, invece, la mistificazione mediatica riguarda anche
la società stessa. Non appaiono quasi più i lavoratori mentre stanno faticando.
Lo spazio dedicato alle proteste sindacali è ridotto al minimo. Alcune
manifestazioni di protesta non vengono documentate. Si manipola persino
l'immagine della società civile, che deve apparire accondiscendente anche quando
non lo è. Non si va mai alla radice delle questioni lavorative o sindacali e non
si fa comprendere abbastanza per poter giungere alla soluzione (che
richiederebbe cambiamenti al sistema) del problema.
Le notizie sul dissenso alla politica di governo sono pregne di accenti nefasti. Spesso vengono utilizzate categorie stereotipate o etichette per puntare il dito contro chi mette in dubbio l'operato politico del governo.
Le notizie sul dissenso alla politica di governo sono pregne di accenti nefasti. Spesso vengono utilizzate categorie stereotipate o etichette per puntare il dito contro chi mette in dubbio l'operato politico del governo.
I telegiornali fanno in modo che
gli oppositori appaiano come poche persone che non vogliono la
"modernizzazione", il "progresso" oppure come persone emarginate, fanatiche e
"antiamericane". Ciò è accaduto nel caso della Tav in Val di Susa e della Base
americana a Vicenza. Nei telegiornali si mostravano singole persone intervistate
che esprimevano pareri contrapposti, per far capire che c'erano pareri
discordanti e occultare che la stragrande maggioranza dei cittadini era
contraria alle decisioni di governo. Si vuole nascondere che il potere dei
cittadini è continuamente svilito dal sistema. E che quest'ultimo è distante da
ciò che la gente vuole. Le questioni che stanno a cuore alla cittadinanza, come
l'ambiente, la pace e la libertà di decidere sul proprio territorio, vengono
denigrate dall'informazione tendenziosa e manipolatoria dei Tg. Ad esempio, i
cittadini della Val di Susa che protestavano venivano mostrati come un gruppo
sparuto di persone che avevano paura di avere il "treno che gli passa sotto
casa". La verità che si cercava di occultare era che sotto al Musinè c'è
l'amianto. Inoltre, nella Val di Susa esiste già una linea ferroviaria
Torino-Lione, attualmente sottoutilizzata, in grado di poter reggere il
traffico.
Un'altra tecnica, utilizzata dai
Tg, per deviare l'attenzione sulla questione del dissenso e per semplificare i
fatti (per non far emergere altri aspetti), è di connotare ideologicamente il
problema con "destra" e "sinistra". Quando i cittadini si oppongono ad una
questione lo fanno per motivi razionali, ma il telegiornale tende a far credere
che siano motivi ideologici, oppure irrazionali e non accettabili.
Nelle questioni in cui gli Usa
impongono un severo diktat, come nel caso delle truppe in Afghanistan e della
base militare a Vicenza, i giornalisti assumono un tono allarmato verso il
dissenso. In particolare, nel caso di Vicenza, mettevano in evidenza che anche
all'interno della maggioranza c'erano coloro che avversavano la scelta del
governo. Il sistema dei due schieramenti è stato creato per impedire un vero
esercizio di sovranità. I giornalisti reggono questo gioco e si mostrano stupiti
che lo schieramento al potere possa avere persone che ragionano con la propria
testa e non eseguono passivamente "l'ordine". I Tg colpevolizzano queste persone
facendole sentire responsabili di "indebolire il governo" o di metterne in
pericolo la stabilità. Ciò nasconde che i nostri politici non prendono scelte
sulla base del benessere dei cittadini, ma per tutelare e rafforzare il sistema
stesso. I nostri giornalisti hanno dimenticato che l'essenza della democrazia è
proprio il pluralismo. Si sono allineati al sistema in cui tutti gli
schieramenti politici sono obbligati ad obbedire ai veri padroni del paese:
l'élite economico-finanziaria.
In questi giorni i Tg gridavano
"allarme" per la manifestazione di protesta organizzata per il 17 febbraio
contro la nuova base militare di Vicenza. Ma in quale democrazia i giornalisti
mettono in allarme i cittadini per una manifestazione che esprime la volontà di
quasi tutta la cittadinanza?
Il 16 febbraio, annunciando la manifestazione di protesta del giorno successivo, i telegiornali dicevano "si temono violenze", come se chi protesta contro il militarismo è violento. Siamo al paradosso di definire violento chi è contro la guerra e il militarismo, e non chi vuole nuove basi per meglio fare la guerra.
Il 16 febbraio, annunciando la manifestazione di protesta del giorno successivo, i telegiornali dicevano "si temono violenze", come se chi protesta contro il militarismo è violento. Siamo al paradosso di definire violento chi è contro la guerra e il militarismo, e non chi vuole nuove basi per meglio fare la guerra.
Un modo manipolatorio di dare
notizie relative a proteste o a sgomberi violenti è quello di mettere vicina una
notizia di criminalità, in modo da indurre l'associazione fra "delinquente" e
chi protesta contro il sistema. Il 17 febbraio i telegiornali annunciavano:
"Manifestazione di Vicenza... Imponenti misure di sicurezza". Trasmettevano
anche un appello di Prodi: "Le manifestazioni sono il sale della democrazia ma
siate pacifici". Il tono era quello del buon padre di famiglia, e non traspariva
affatto che la realtà era esattamente l'opposto. Cioè coloro che stavano
manifestando erano contro la violenza e il bellicismo americano, mentre Prodi
era il politico che, lungi dall'avere a cuore il bene dei cittadini, stava
sostenendo gli interessi bellici americani contro la volontà della maggior parte
dei cittadini di Vicenza. Quindi, si trattava di scelte politiche non
democratiche prese dal governo, ma i Tg facevano in modo da creare allarme
attorno a coloro che stavano pacificamente, e giustamente, protestando. Qualche
telegiornale osava un "Si temono infiltrazioni", ma non spiegava che soltanto il
sistema difeso dai politici ha interesse ad infiltrare falsi manifestanti che
creino disordine e violenza (com'è accaduto nel G8 di Genova), per poterli far
apparire violenti ed estremisti, come cercavano di descriverli i Tg attraverso
messaggi allarmanti. Il Tg3 precisava che le forze dell'ordine erano "a
difesa del centro storico della città", come se i manifestanti fossero
pericolosi e distruttivi. Poi aggiungeva: "c'è anche chi è preoccupato" e si
intervistava una persona anziana che appariva confusa per le tante persone
arrivate in città. Il porre l'accento sul "pericolo di violenze" serviva anche a
distogliere l'attenzione dal valore che la protesta avrebbe avuto sulle scelte
del governo, e a nascondere che la volontà dei cittadini non conta nulla di
fronte alle imposizioni americane. Non essendoci state violenze, il giornalista
del Tg2 ha messo in evidenza uno striscione che definiva di "solidarietà con i
terroristi arrestati". Un altro modo per dirottare l'attenzione e per
criminalizzare il dissenso.
Impegnati com'erano a
colpevolizzare chi protestava contro la nuova base americana, i giornalisti dei
Tg hanno omesso la notizia che la nuova base sarà pagata da noi per il 41% delle
spese di mantenimento (anche per le altre basi paghiamo parte delle
spese).
Chi è contrario alla guerra è diventato un "estremista radicale". Chi denuncia i crimini come la tortura è un "antiamericano". Viene messo sotto processo chi avversa le guerre, e non chi le organizza.
Chi è contrario alla guerra è diventato un "estremista radicale". Chi denuncia i crimini come la tortura è un "antiamericano". Viene messo sotto processo chi avversa le guerre, e non chi le organizza.
Nello stesso telegiornale (Tg2, ma anche
gli altri erano pressoché uguali) del 17 febbraio appariva Prodi in posa accanto
al presidente afghano Hamid Karzai, come se quest'ultimo fosse un vero
rappresentante politico del popolo afghano e non un personaggio foraggiato da
Washington.
Quando i telegiornali notificano
gli attentati terroristici in Iraq, in Afghanistan, in Pakistan, in Turchia o in
altri paesi, danno soltanto la stima dei morti e il luogo dov'è avvenuto lo
scoppio, e non spiegano la situazione del paese. Talvolta menzionano al Qaeda
associandola all'attentato, senza indicare le prove a sostegno di ciò.
Le notizie dall'Africa, dall'Asia o dal Sud America arrivano soltanto se c'è un problema che riguarda i nostri connazionali (rapimenti, uccisioni ecc.), oppure quando ci sono le elezioni politiche, che ormai nel nostro sistema sono diventate il simbolo stesso della "democrazia". Come a dire che se non documentassimo le elezioni (che si svolgono ovunque, persino in Iraq e in Afghanistan), non troveremmo altro modo per provare che la "democrazia" esista.
Quelle poche volte che i telegiornali parlano delle guerre in Africa, lo fanno in modo confuso e impreciso, parlando di "conflitti etnici", e senza precisare chi organizza i gruppi in lotta e chi li arma. Non viene detto che nella maggior parte dei casi si tratta dei governi e dei servizi segreti europei e americani, che organizzano le guerre per controllare il territorio e saccheggiarne le risorse.
Le grandi metropoli e periferie
del sud Italia appaiono nei Tg nel loro degrado ambientale, appare anche la
microcriminalità e la disperazione dei giovani disoccupati. Tutto questo è
descritto in modo fatalistico, come se i governi si trovassero impotenti di
fronte a questi problemi. Quando a Napoli c'era il problema dei rifiuti, i
telegiornali mostravano la città sommersa dalla sporcizia e dall'immondizia, ma
non dicevano che questo stava accadendo perché il servizio era stato
privatizzato e si impediva ai vecchi impiegati di operare, negando loro i mezzi
idonei alla raccolta dei rifiuti. Per avvantaggiare i privati si stava
organizzando il servizio diversamente. I cittadini apparivano "colpevoli" di
qualcosa, ma in realtà ricevevano le bollette da pagare senza ottenere alcun
servizio. Nessun telegiornale trasmise la manifestazione degli operatori
ecologici napoletani che protestavano perché non erano messi in grado di
lavorare. I cartelli che essi mostravano avrebbero potuto far capire la vera
situazione, mentre i telegiornali rendevano impossibile capirla alla radice.
C'è una serie di argomenti
"riservati", di cui i telegiornali non parlano. Ad esempio, delle stragi che
l'Agip attua in Nigeria, oppure della produzione di armi (ad esempio le cluster
bomb), in diverse fabbriche italiane. Armi che vengono esportate in molti paesi,
compresi quelli in cui c'è guerra. I Tg non parlano mai di Signoraggio, che è il
metodo utilizzato dalle banche per saccheggiare i paesi. Non si parla nemmeno
degli statuti delle banche e del sistema bancario della Banca Europea, che ha
sottratto all'Italia ben il 38% della finanziaria, impedendo al paese una
crescita economica significativa. Sono state tagliate le spese per la scuola e
la sanità ed è stata aumentata la pressione fiscale, per pagare le banche e
sostenere gli Usa nelle guerre. Quando si è parlato della finanziaria,
nonostante lo spazio dedicato a quest'argomento, i telegiornali hanno
accuratamente evitato di notificare le ingenti risorse che le banche sottraggono
al paese. La trasmissione Ballarò è
stata l'unica a rivelare il fatto (ma senza metterlo in evidenza). Un altro
argomento tabù è quello delle regole e dell'operato delle istituzioni come il
Wto, la Banca
mondiale (Bm) e Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Nessun telegiornale ha
mai spiegato che a causa di queste organizzazioni, negli ultimi venti anni, la
miseria e la fame sono aumentate, e che il collasso economico di molti paesi,
compresa l'Argentina, è stato causato dalle misure imposte proprio dalla Bm e
dal Fmi. Moltissimi altri argomenti non vengono trattati, ad esempio, la
situazione di disuguaglianza degli immigrati, le gravi discriminazioni che essi
subiscono, le persecuzioni di cittadini africani da parte dei governi fantoccio
al soldo degli Usa, i massacri in Somalia, in Etiopia, in Nigeria, ad Haiti e in
molti altri luoghi. Un altro argomento tabù è il denaro che lo Stato dà alle
grandi aziende, somme spesso molto elevate.
Il telegiornale parla di droga
soltanto quando comunica la notizia che le forze dell'ordine sono riuscite a
sequestrare quantitativi di stupefacenti. Ma non parla mai delle implicazioni e
connivenze delle corporation e dei governi nei commerci internazionali di
droga.
Si parla di mafia quando si arresta qualche presunto mafioso o quando avvengono delitti, ma non si spiega cos'è davvero la mafia, e come essa sia in espansione grazie alle liberalizzazioni finanziarie, che hanno spianato la strada al riciclaggio facile.
Si parla di mafia quando si arresta qualche presunto mafioso o quando avvengono delitti, ma non si spiega cos'è davvero la mafia, e come essa sia in espansione grazie alle liberalizzazioni finanziarie, che hanno spianato la strada al riciclaggio facile.
I minuti di politica interna, nei Tg, si risolvono nelle brevi interviste ad esponenti di destra e sinistra, per mostrare come ci sia una questione, una disputa, e come i duellanti siano decisi e forti. Le differenti opinioni sembrano battute teatrali, in uno scenario sempre più avvilente e assurdo. Le questioni sono trattate sempre in modo marginale e superficiale, anche quando si tratta di questioni serie, come l'invio di soldati in Afghanistan. L'informazione si riduce all'opinione dei politici, la maggior parte dei quali non oserebbe sfidare il sistema nemmeno nelle questioni minime.
Alcune questioni interne non sono
divulgate. Ad esempio, nel 2002, il Parlamento, quasi all'unanimità, approvò una
legge che permette di abolire il tetto massimo di spesa per il "rimborso ai
partiti". I cittadini italiani avevano
espresso la loro volontà di non dare denaro pubblico ai partiti, attraverso il
referendum del 1993,
in cui oltre il 90% degli elettori votò contro. La gente
crede che oggi questa volontà venga rispettata e non è stata informata quando,
nel 1999 è stata approvata una legge che di fatto reintroduceva il finanziamento
pubblico ai partiti chiamandolo "rimborso elettorale". Nel 2002 tutti gli
schieramenti, ad eccezione dei radicali, votarono a favore di una nuova legge,
la n. 156 del 26 luglio 2002, che titolava "Disposizioni in materia di Rimborsi
Elettorali". La legge abbassava il quorum di accesso al rimborso dal 4% all'1% e
aboliva il tetto di spesa, permettendo a quasi tutti i partiti di ricevere somme
molto alte di denaro pubblico. Ad esempio, Berlusconi ha incassato, l'anno
scorso, 41 milioni di euro per Forza Italia, la Margherita ne ha presi 20 milioni,
l'Udc 15 milioni, i Ds 35 milioni, An 23 milioni, Rifondazione 10 milioni,[1] ecc. Dato l'ingente costo pubblico che
ci sarebbe stato, l'approvazione della legge era una questione molto importante
per l'opinione pubblica, ma non è stata sottoposta all'attenzione di tutti noi.
I Tg non ne hanno nemmeno fatto cenno.
Le questioni spinose
, come la
malasanità o il costo pubblico di aziende privatizzate (come le ferrovie e le
autostrade) vengono trattate come se il problema non fosse risolvibile e senza
una sufficiente documentazione. Ad esempio, si parla superficialmente dei tagli
alla sanità che stanno causando gravissimi problemi nella gestione delle
strutture, oppure dei contratti truffaldini che importanti imprenditori (come
Benetton) hanno stipulato con lo Stato. Questi contratti potrebbero essere
rescissi se il governo volesse. Molti cittadini se lo aspettavano, dato che in
precedenza erano stati duramente criticati dall'attuale maggioranza.
La povertà o la precarietà
lavorativa sono diventate nei telegiornali o nelle rubriche di approfondimento
una specie di calamità naturale. I poveri ragazzi trentenni vengono intervistati
per sapere quanto guadagnano e che tipo di contratto hanno nei call center,
nelle fabbriche o addirittura negli uffici pubblici. Si mette in evidenza che
queste persone sono spesso laureate e molto preparate, e alcune di esse svolgono
funzioni essenziali nel settore pubblico. Ma non si parla delle leggi che
permettono il lavoro precario. Di quando sono state approvate e da chi, e di
come sono state peggiorate nel tempo.
Poi ci sono i servizi
giornalistici che hanno il compito di prepararci ad accettare il peggio. Ad
esempio, quelli che ci allarmano sulla "crisi energetica" (per prepararci
all'aumento della bolletta), quelli che ci mostrano i giovani delle gang di
Londra, o quelli che documentano gli strani fenomeni atmosferici. Anche in
questi casi non si va alla radice e non si spiega come è stato creato il
problema e da chi. In un servizio del 17 febbraio, il Tg3 informava
sull'omicidio di un ragazzo ad opera delle gang giovanili dei sobborghi di
Londra. Il giornalista diceva: "Il problema sono le condizioni sociali... le
famiglie non sono in grado, a causa della povertà, di fronteggiare il problema,
allora c'è l'alcol, la droga o le armi da fuoco". Nessun cenno alla situazione
politico-economica, e al bombardamento mediatico che esalta sempre più la
violenza.
Anche l'allarme Sars rientrava
nelle notizie che avevano l'obiettivo di preoccupare. Per alcuni mesi siamo
stati bombardati da notizie allarmanti su presunti casi di questa malattia.
Quello che non si diceva era che la Sars è nata da un esperimento avvenuto
nell'aprile del 2003
a Toronto, ad opera di associazioni governative
statunitensi e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, sostenuti
finanziariamente dalla famiglia Rockefeller, dalla Carnegie Foundation, e da
importanti produttori di farmaci. L'obiettivo era quello di ridurre la
popolazione e far acquistare nuovi farmaci, come spiega il Dott. Leonard
Horowitz:
Quando è emerso che l'allarme
aviaria in Europa aveva lo scopo di indurre ad acquistare il farmaco Tamiflu, e
che la sicurezza e l'efficacia del farmaco non erano mai state provate, le
notizie allarmanti sono sparite. In questi ultimi giorni stanno ritornando altre
notizie sulla variante H5N1 dell'aviaria. Probabilmente è stato prodotto un
nuovo farmaco.
Nei nostri Tg, dopo pochi minuti di notizie di politica interna ed estera, arriva la parte più lunga della cronaca e dell'attualità. La scelta spesso cade su notizie riguardanti nuovi prodotti per la calvizie, la bellezza o tecnologici. Giuseppe Altamore, nel suo libro I padroni delle notizie, spiega che sempre più spesso i giornalisti televisivi presentano pubbliredazionali come fossero semplici notizie. Si tratta di presentare in modo enfatico prodotti che vanno dal nuovo tipo di telefonino a nuovi cosmetici, capi di abbigliamento e addirittura farmaci. Dopo l'impiccagione di Saddam, il Tg2 annunciò la creazione negli Stati Uniti di un nuovo giocattolo: il pupazzo Saddam corredato da cappio. Il giornalista si curò di precisare anche il prezzo e la possibilità di acquistarlo via Internet.
Nei nostri Tg, dopo pochi minuti di notizie di politica interna ed estera, arriva la parte più lunga della cronaca e dell'attualità. La scelta spesso cade su notizie riguardanti nuovi prodotti per la calvizie, la bellezza o tecnologici. Giuseppe Altamore, nel suo libro I padroni delle notizie, spiega che sempre più spesso i giornalisti televisivi presentano pubbliredazionali come fossero semplici notizie. Si tratta di presentare in modo enfatico prodotti che vanno dal nuovo tipo di telefonino a nuovi cosmetici, capi di abbigliamento e addirittura farmaci. Dopo l'impiccagione di Saddam, il Tg2 annunciò la creazione negli Stati Uniti di un nuovo giocattolo: il pupazzo Saddam corredato da cappio. Il giornalista si curò di precisare anche il prezzo e la possibilità di acquistarlo via Internet.
La cronaca rosa ha il suo spazio
nei Tg, sempre più ampio: matrimoni o divorzi fra vip, se Madonna adotta un
nuovo bimbo, oppure se un'attrice si è gonfiata di silicone o si droga. I
servizi sulla moda, sull'elezione di Miss Italia o di Miss Universo non mancano.
Talvolta i Tg riempiono spazio raccontando la storia di un animale o spiegando
l'esecuzione di una ricetta. Viene documentato persino il "Raduno internazionale
delle Mongolfiere", e ci informano anche sugli ultimi modelli dei vestitini per
cani e gatti. Si tratta di modi per confondere su ciò che dovrebbe essere
veramente la comunicazione giornalistica, che negli ultimi venti anni è stata
declassata e fuorviata nel modo stesso di intenderla.
L'informazione dei Tg segue ormai
il "pensiero unico" e anche la regia è unica. Si tratta delle grandi agenzie di
propaganda americane, come la Heritage Foundation ,
l'American Enterprise Institute e il Manhattan Institute. Le agenzie di
propaganda americane provvedono affinché l'opinione pubblica subisca pesanti
manipolazioni, che rendano difficile una vera consapevolezza di quello che sta
accadendo nel mondo di oggi. Per riuscire a capire occorre utilizzare Internet e
leggere le notizie dal mondo. E' una cosa che soltanto pochi si possono
permettere di fare; e di solito non si tratta di anziani, casalinghe o persone
che lavorano per molte ore al giorno, e che non hanno tempo materiale di
informarsi se non attraverso la
Tv. Per queste persone c'è soltanto quell'infomazione "emotiva"
e distorta che serve a renderli docili e incapaci di difendere i propri diritti.
Come osserva Sartori: "Sostenere che la cittadinanza dell'era elettronica è
caratterizzata dalla possibilità di accedere a infinite informazioni... sarebbe
come dire che la cittadinanza nel capitalismo consente a tutti di diventare
capitalisti… È vero che un'immagine può valere più di mille parole. Ma è ancor
più vero che un milione di immagini non danno un solo concetto".[3]
I telegiornali sono ormai
rotocalchi di una realtà che non è quella in cui viviamo. Sono sempre più
orientati allo spettacolo, all'appiattimento e alla banalità. Come in un circo,
ognuno fa il suo numero, con l'obiettivo di emozionare, catturare l'attenzione,
intrattenere e persino fare divertire. Mentre gli eventi occultati diventano
sempre più inaccettabili: quei due terzi
del mondo ridotti in estrema miseria, quei milioni di bambini che per mangiare
devono cercare nella spazzatura, le nostre regioni soggette al potere mafioso
implacabile e crudele, le guerre contro i popoli, le dure persecuzioni contro
chi lotta per la giustizia e i diritti umani...
Finché il potere mediatico sarà quasi completamente nelle mani di chi vuole un sistema politico-economico basato sulla legge del più forte e sul controllo dei popoli, è ingenuo credere che le risorse umane, spirituali e culturali degli individui stiano ricevendo impulso alla loro libera realizzazione. Le sottili tecniche di coercizione, di diseducazione e di appiattimento culturale sono dirette contro ognuno di noi, come un ulteriore affronto alle nostre menti e alla nostra dignità di cittadini.
di Antonella Randazzo*
*ha scritto Roma Predona. Il colonialismo italiano in Africa, 1870-1943, (Kaos Edizioni, 2006);La Nuova
Democrazia. Illusioni di civiltà nell'era dell'egemonia
Usa (Zambon Editore 2007) e Dittatore. La Storia Occulta (Edizione Il Nuovo
Mondo, 2007).
*ha scritto Roma Predona. Il colonialismo italiano in Africa, 1870-1943, (Kaos Edizioni, 2006);
Avete mai provato a guardare il canale satellitare euronews? Per molti italiani all'estero e' l'unico in lingua italiana. Dire che le notizie sono manipolate e' un eufemismo. Ogni mezz'ora ripetono le stesse quattro o cinque notizie, una propaganda ignobile senza un briciolo di verità. Tra uno spot della Rolex e un servizio di moda. Poi fanno anche finta di interessarsi ai problemi dei cittadini, con domande ridicole e risposte fasulle. Per far credere che esista un Europa al di fuori di quella delle banche. Per non dire della pronuncia inglese dei lettori, una cosa patetica. Da anni non guardo nessun tg, mi fanno vomitare tutti quanti. Viva la rete e la vera informazione.
RispondiEliminaPURTROPPO LA VERITA' DI CIO CHE STA ACCADENDO NON E ALLA PORTATA DI TUTTI MA SOLO DI CHI PUO NAVIGARE SU INTERNET, ED ALLORA MI CHIEDO COME SI PUO INFORMARE ANCHE LA MAGGIORANZA DI PERSONE DISINFORMATE CHE SI FIDANO DI CIO CHE VIENE DIVULGATO ATTRAVERSO I COMUNI CANALI DI DISINFORMAZIONE, QUESTO E IL VERO PROBLEMA A CUI BISOGNA TROVARE UNA SOLUZIONE. DIVERSAMENTE LA LENTA E PROGRESSIVA AUTODISTRUZIONE DELLE MASSE SARA INARRESTABILE. QUESTO E LOBBIETTIVO DELLE GRANDI FAMIGLIE, DELLE COSPIRAZIONI MASSONICHE E TUTTE LE MENTI OCCULTE CHE STANNO LAVORANDO AL PROGGETTO DI SPOPOLAMENTO TERRESTRE. COME FERMARE TUTTO QUESTO???????????
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