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martedì 7 agosto 2012

... e c'è ancora chi parla di democrazia ...

L’Italia? In gabbia da vent’anni

Era il 1992. Il “filantropo” Georges Soros vendette “allo scoperto” 10 miliardi di sterline britanniche, ricavando un miliardo di dollari, per poi sferrare un similare pesantissimo attacco speculativo contro la lira italiana. Le conseguenze furono la fuoriuscita della lira dallo sme (sistema monetario europeo), la sua svalutazione del 30% (complici i tentennamenti voluti-forzati di Ciampi), un prestito a usura salva-Italia e la prima maxistangata contro il popolo italiano firmata Giuliano Amato.

Negli anni seguenti, i “monetaristi” di casa nostra, tutti partecipi alla cupola finanziaria e oligarchica internazionale, alle varie Trilateral e Bilderberg, non soltanto, con Prodi “premiarono” lo speculatore Soros con una laurea “honoris causa” (invece di processarlo e condannarlo all’ergastolo, visto che a morte, come fecero in Malesia per lo stesso crimine, in Italia non è possibile...), ma hanno condotto l’Italia nel tunnel della vittima sacrificale perenne della speculazione bancaria a fini di usura. Cancellando ogni controllo nazionale sui titoli di Stato, trasformando la Banca d’Italia in una banca privata, delegando la sovranità monetaria e finanziaria, con i perversi Trattati di Maastricht, alla Bce e all’eurocrazia succube del Fmi, delle grandi banche d’affari che speculano sui debiti pubblici degli Stati nazionali e delle cosiddette “agenzie di rating” che altro non sono strumenti degli stessi speculatori.

Nell’inverno 2010, i fondi speculativi (hedge funds) Greenlight, Goldman & sachs e quelli che fanno riferimento a Georges Soros ed Henry Paulson, impostarono un attacco sincronico all’euro. Nei fatti del tutto simile a quello del 1992. Oggi, 2012, l’Italia - come le altre economie nazionali degli Stati-maiale europei, i pigs - è saldamente detenuta nella gabbia dell’usura e le terapie che succhiano il sangue dei suoi cittadini continuano ad ingrassare gli speculatori.

In vent’anni nulla è stato fatto per fermare la rapina. Anzi, il potere decisionale negli Stati nazionali è stato quasi ovunque in Europa avocato da “consulenti” e “tecnici” legati a doppio filo alle stesse consorterie usuraie: i Monti, i Draghi, i Rehn, i van Rompuy.

Il loro è, quantomento, alto tradimento. E’ ora di condannarli.

di Ugo Gaudenzi
Tratto da: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=16394

Ma Monti sa cos’è la democrazia?
Su questo blog non sono mai stato tenero con il governo Merkel, però questa volta dico: viva la Germania. E la ragione è molto semplice. I tedeschi sono stati gli unici a cogliere la pericolosità di una frase di Monti che, invece, quasi tutti i media italiani hanno fatto passare sotto silenzio.

Nell’intervista allo Spiegel Monti, oltre a parlare di «sentimento antitedesco», aveva anche rivendicato il diritto dei governi a mantenere «un proprio spazio di manovra» indipendente rispetto alle decisioni dei Parlamenti, altrimenti «una disintegrazione dell’Europa sarebbe più probabile di un’integrazione». Immediata e dura la replica del ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle: «Il controllo parlamentare della politica europea è fuori da ogni discussione», perchè c’è «bisogno di un rafforzamento, non di un indebolimento della legittimazione democratica in Europa». E dichiarazioni analoghe sono giunte dai principali partiti tedeschi.

Come dire: giù le mani dalla democrazia. Giustamente, tanto più che non si tratta di uno scivolone di Monti, il quale un paio di anni fa a Parigi durante un convegno aveva espresso lo stesso concetto, anzi aveva auspicato “una democrazia liberata dagli obblighi elettorali”. (cito a memoria).

Ovvero una democrazia governata non dal popolo ma dalle élite a cui lo stesso Monti appartiene.

Una democrazia svuotata tacitamente nei suoi valori fondanti e senza veri contrappesi.

Una democrazia in cui le regole sono imposte dall’alto a detrimento di quelle dal basso.

Una democrazia in cui la sovranità nazionale deve sparire a favore di entità sovranazionali.

Questo è il disegno. Monti, il controllatissimo Monti, per una volta ha parlato troppo. E, per una volta è stato sincero.

Qui non si tratta di destra o di sinistra ma di capire ed è significativo che in Germania socialdemocratici, Cdu e liberali abbiano reagito all’unisono. In Italia, invece…

Riflettete, gente, riflettete.

di Marcello Foa
Tratto da: http://blog.ilgiornale.it/foa/2012/08/06/monti-sa-cose-la-democrazia/

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