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mercoledì 7 dicembre 2011

L'Europa dice no alle sanzioni all'Iran

L'Europa non vuole sanzionare l'Iran. Perché a rimetterci, saremmo solo noi:
specialmente Grecia, Spagna e Italia.


Nella foto (Flickr): contestatori a New York chiedono che l'ENI smetta di comprare petrolio dall'Iran.
Hanno promesso che in cambio ce lo regalano loro.
 Uh oh. Questa sì che è una notizia, infatti non la riporta nessuno. Leggo su Upstream Online, autorevolissima rivista internazionale che si occupa di produzione di petrolio, che l'Europa sta riconsiderando l'idea di porre sanzioni all'Iran.

L'EU ci sta ripensando, sul piazzare sanzioni verso le importazioni di petrolio iraniano. Così sostengono sia i traders che i diplomatici, perché sale la consapevolezza che l'embargo danneggerebbe l'economia europea senza dare grandi risultati nel tagliare gli introiti iraniani.

L'idea è che basterebbe un piccolo aumento nel prezzo del barile per compensare Teheran di eventuali perdite dovute al riorientamento del suo mercato verso la Cina e l'India. Insomma, non ci rimetterebbero proprio un bel nulla.

Viceversa, molto ci rimetterebbe l'Europa, specialmente le economia più deboli che già hanno problemi per le mancate forniture dalla Libia e per la sfiducia dei mercati nel vendere loro il petrolio. Chi pressa perché l'Europa sanzioni l'Iran, insomma, ha poco a cuore la sicurezza mondiale e molto più il colpire l'economia europea. Mica lo dico io, lo dice un trader:

Forse lo scopo delle sanzioni è aiutare l'Italia, la Grecia e la Spagna a collassare e rendere l'Europa un club più ristretto.

Che complottisti questi traders. Scherzi a parte, una notizia del genere fa immaginare come nelle segrete stanze stiano avvenendo parecchie discussioni, e che il problema della fornitura energetica europea sia ai primi posti durante questa crisi. C'è da sperare che si faccia buon uso di realpolitik, piuttosto che inseguire i mulini a vento.

di Debora Billi
Tratto da: http://petrolio.blogosfere.it/2011/12/leuropa-dice-no-alle-sanzioni-alliran.html

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