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mercoledì 24 agosto 2011

Bombe su Tripoli: ribelli conquistano le macerie della NATO


Notizie sempre più contrastanti giungono da Tripoli. Tutti i media occidentali continuano ad annunciare la caduta di Tripoli per mano dei ribelli, nel tentativo di far passare l'ennesima aggressione NATO di uno Stato come una guerra civile voluta dal popolo. In realtà è in atto un vero e proprio bombardamento degli aerei NATO, che fanno strada alla schiera di ribelli che calpestano edifici e strade già distrutti dalle bombe. Molti di loro non sanno neanche sparare, sono giovani ed inesperti, vestiti con le magliette della Nike e della Total, veri e propri testimonial di una guerra per il petrolio delle lobbies franco-anglo-americane. Le immagini di rivoluzione e di 'conquista' di Tripoli sono il frutto di un spettacolo mediatico orchestrato ad arte, che vuole mostrare l'abbattimento dei simboli del regime o l'invasione della piazza dei lunghi monologhi di Gheddafi. In questo modo, si evita di mostrare le immagini dei bombardamenti della città e dei civili, mentre ormai Tripoli sta cadendo in una crisi umanitaria.

La battaglia dei ribelli per la conquista di Tripoli è solo una farsa, mentre sono veri i bombardamenti della Nato che il 21 agosto hanno ucciso più di 1.300 persone e ne hanno ferite oltre 5000, riempiendo in poche ore gli ospedali della città. Le menzogne ​​e la propaganda dei media continuano a sprofondare nelle loro bugie, per nascondere il genocidio perpetuato dalla NATO in Libia. Dei veri e propri crimini contro l'umanità per i quali l'Alleanza Atlantica dovrebbe risponderne dinanzi alla Nazioni Unite, avendo violato senza alcuna vergogna una risoluzione che imponeva solo una no-fly zone. Da un embargo siamo passati ad un assedio, per il quale la Libia forse non avrà mai giustizia. Il popolo libico chiede una reazione dell'Europa, che resta in silenzio, ormai schiavizzata dall'egoismo e dai rincari del petrolio, rendendosi così complice di un crimine di cui dovranno pagare il caro prezzo. Questa guerra dovrebbero invece pagarla i petrolieri, in quanto nei loro interessi si sono alzati gli aerei della NATO. Oggi chiamano Gheddafi 'dittatore' , ma sino ad ieri i capitali libici hanno inondato le casse di tante società. Unicredit, Impregilo, Generali, ENI, Finmeccanica, Fiat e Juventus hanno sempre incassato da Tripoli: allora era un tiranno o no? C'è da aspettarsi che il prossimo eclatante annuncio dei media della NATO sarà quello della morte di Gheddafi e della ricostruzione del Governo di Tripoli da parte dei ribelli. Un grande colpo che darà a Sarkozy la vittoria alle elezioni.  


Tratto da: http://etleboro.blogspot.com/2011/08/bombe-su-tripoli-ribelli-conquistano-le.html

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