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sabato 23 aprile 2011

War in progress Siria


La piovra imperialista sta espandendo i suoi tentacoli. Stati Uniti e Francia sono alla guida del carrozzone internazionale buttatosi a capofitto nella conquista dei paesi arabi del Mediterraneo. Il vampiro capitalista ha bisogno di sangue fresco per quetare la vorace fame che attanaglia da sempre la sua esistenza.

Dopo Tunisia, Egitto e Libia, ora tocca alla Siria. Da fine Marzo ad oggi i morti sarebbero quasi 400, un centinaio solo ieri, trucidati dall’esercito siriano.

La modalità di protesta è della stessa matrice delle precedenti rivolte africane, nonchè con organizzazione molto simile alle “rivoluzioni colorate”. Ovviamente ai disordini interni sono seguite le condanne unanime e vergognosamente moraliste della comunità internazionale. Gli USA hanno alzato i toni: “Deploriamo l’uso della violenza“. Quasi da ridere se non ci fosse da piangere. Mentre la Francia ha chiesto nuova riforme al partito dittatoriale Ba’th, che da oltre 50 anni governa indisturbato la Siria. Già una volta in passato i galletti transalpini hanno provato a colonizzare la Siria, ma con scarsi risultati, ritentar non nuoce, anzi aumenta il Pil.

La Siria è uno stato con una posizione geo-strategico-militare unica. Confina con Turchia, Israele, Iraq, Giordania e Libano. Un boccone appetitoso per i guerrafondai a stelle e strisce, il cui obiettivo, in combutta con lo stato sionista, è di prendere totale possesso della regione mediorientale.

Giordania, Libano e Iran saranno le prossime tappe. La Palestina verrà cancellata delle mappe geografiche. La corsa al monopolio delle ultime risorse è già partita, l’oro nero e l’oro blu vengono prima di qualsiasi cosa. L’abisso è vicino, possiamo sentire già le sue vuote urla.

Noi “restiamo umani”.

di Italo Romano

Tratto da: http://www.oltrelacoltre.com/?p=10218

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